Intervista a Yari Selvetella

Nell’appuntamento di oggi per la mia rubrica Narratori del Nuovo Millennio ho intervistato Yari Selvetella, uno dei miei scrittori italiani preferiti di tutti i tempi.
Data la quantità di cose di cui volevo parlare con lui, e consapevole della densità delle sue risposte, ho deciso di condurre  un’intervista online, di cui trovate un sunto qui sotto, ma che potete anche ascoltare in formato audio qui:

oppure guardare in video qui:

Grazie mille di essere qui, è un’intervista di cui parliamo da un pezzo! Sei uno dei pochi scrittori che ho conosciuto prima che fosse un autore di romanzi: quando ci siamo conosciuti avevi pubblicato soltanto un libro di poesia, nel ‘97 – cosa che mi era completamente sfuggita e poi la poesia l’hai ripresa soltanto quasi dieci anni dopo. Come mai?

Ma guarda in realtà io sin da ragazzo faccio sempre le stesse cose. Continua a leggere

Intervista a Nicola Lagioia

Nell’appuntamento di oggi con la mia rubrica mensile Narratori del nuovo millennio che tengo su La poesia e lo spirito pubblico con enorme piacere una mia lunghissima intervista a Nicola Lagioia, avvenuta qualche settimana fa a seguito dell’uscita in svedese del suo ultimo romanzo, “La città dei vivi”, uscita per la rivista mensile svedese Parabol.
Abbiamo parlato del romanzo ma soprattutto più in generale di cosa significhi – per Nicola – la scrittura, che funzione ha nel tempo, nella dimensione sociopolitica e culturale di oggi, quali i mezzi, le risorse, le insidie, le possibilità. Sono grata a Nicola per essersi preso tutto il tempo e il respiro necessari a rendere questo dialogo così ricco e fecondo.

“La città dei vivi” è un true crime che racconta la storia di due giovani uomini dalla vita relativamente nella norma, Marco Prato e Manuel Foffo che hanno brutalmente torturato e ucciso un giovane prostituto di 23 anni, Luca Varani, dopo averlo torturato per ore. Hai fatto un’indagine molto approfondita intervistando tutte le persone coinvolte con le quali hai potuto parlare, e ne hai estratto questo monumentale romanzo documentalistico. Perché?

Nicola Lagioia ritratto da Chiara Pasqualini

Guarda, ci sono in realtà due risposte a questa domanda. La più superficiale è che dalla prima volta che ho sentito la notizia di questo omicidio al telegiornale, ho pensato che fosse una storia terribile ma al tempo stesso interessante da raccontare. Prima di tutto per la sua violenza, che per una città come Roma è abbastanza rara: è una città turbolenta però statisticamente parlando ha un basso numero di omicidi rispetto all’Europa in generale. In più, si è trattato di un omicidio completamente privo di movente, eseguito da persone che non avevano nessun collegamento con il mondo criminale; un patto di sangue tra due persone con una vita relativamente ordinaria. Marco Prato è figlio della buona borghesia di sinistra, è una persona con un certo tipo di interessi culturali e fa da PR per un locale alla moda, è affermato nella comunità LGBTQ. Manuel invece viene dal Collatino, un quartiere non molto chic, ma la sua famiglia è benestante e finanziariamente solida. Insomma, due persone insospettabili. Continua a leggere

“La casa delle orfane bianche” di Fiammetta Palpati

Ho letto e recensisco con molto piacere il romanzo di Fiammetta Palpati, “La casa delle orfane bianche”.

Tre amiche decidono di mettere sotto lo stesso tetto le loro tre madri anziane e malandate per occuparsi di loro coralmente, e ne nasce un racconto geniale, estenuante e a tratti esilarante, claustrofobico e pieno di odori, puzze, horror casalingo; il tutto narrato da un’elegante voce-personaggio animata da una vena tragicomica. Un romanzo di figlie badanti e madri badate i cui ruoli spesso si mischiano, in cui ognuna è saggia o stolta a turno. Il Tempo è sempre lo stesso, come fosse un unico giorno: un tempo che resta all’interno di una pièce teatrale le cui attrici non recitano affatto ma portano semmai i loro crucci, dolori, preoccupazioni e fastidi sulla scena. Li espongono per rimescolarli in quelli delle altre, ne fanno un impasto che ogni giorno va spianato per poter essere di nuovo contaminato da un nuovo fermento. Il più grande tra questi, l’arrivo di una forsesuora barbona, che scombina ancora di più le carte. Continua a leggere

“Un omaggio alle donne invisibili dell’Italia del dopoguerra” intervista a Paola Cortellesi

Ho avuto il piacere di incontrare Paola Cortellesi qui a Göteborg, di recente, dato che il suo film era in concorso al Göteborg Film Festival (dove ha naturalmente vinto il premio come Miglior Film Internazionale!).

Da questo incontro è nata un’intervista* che ho molto piacere a presentare proprio oggi, 8 marzo, a commemorare tutte le donne che, non solo nel dopoguerra ma anche 80 anni dopo, purtroppo!, continuano a svalutarsi perché continuano a venire svalutate.

Paola, il tuo film ha avuto la prima al Roma Film Festival e ha subito vinto tutti i possibili premi: il premio della critica e del pubblico e il premio per il miglior film d’esordio. Per una volta tutti erano d’accordo: sei rimasta sorpresa o sapevi che sarebbe stato così?
È stato un inizio fantastico! Mi sono resa conto subito che sarebbe andata bene perché il giorno della prima, alla proiezione serale, un signore in sala mi ha detto che aveva appena visto il film ma che si era ricomprato il biglietto per vederlo immediatamente di nuovo. A quel punto ho capito che era un film che toccava il pubblico nel profondo. Continua a leggere

Nuova rubrica per La poesia e lo spirito


Ho cominciato una nuova rubrica per La poesia e lo spirito, dedicata a narratrici e narratori italiani degli ultimi anni, ai quali ho chiesto di raccontare (con qualsiasi mezzo volessero) le loro motivazioni di scrittura, a prescindere che usassero la loro prosa per romanzi, racconti o post sui social.
La durata di questa rubrica non dipenderà da me, ma dalla disponibilità degli scrittori che inviterò a partecipare. Mi auguro che duri a lungo!
Inizio intanto in bellezza con Francesca Maccani.

La signora delle mosche

Il diario di una convivenza inaspettata

1.
Agosto 2022

Da quando siamo tornati dalle vacanze ci sono tre mosche in casa. Abbiamo provato in vari modi a farle uscire – come sempre facciamo con gli insetti intrappolati tra le nostre mura – ma stavolta non c’è stato verso anzi: non appena apriamo le finestre, loro si rincantucciano qualche metro distante.
Sono tre. Due di grandezza normale e una di taglia piccola. All’inizio pensavo che La Piccola sarebbe cresciuta e diventata come le altre due, nella mia assoluta ignoranza di entomologia, ma poi ho capito che quella era la sua misura, e che sarebbe rimasta tale. La Piccola abita nella nostra cucina, insieme alla Grande Uno. Pensavo fossero mamma e figlia, finché non ho capito che anche La Piccola era adulta. Spesso sono vicine, non paiono essere in competizione. Continua a leggere

“Dove non mi hai portata” di Maria Grazia Calandrone – Videolettura

Ho divorato questo libro in una mattinata, ve ne leggo l’inizio e ne posto la mia recensione.

Maria Grazia Calandrone “Dove non mi hai portata”, Einaudi 2022

La nostra migliore poetessa torna in libreria con un romanzo appena uscito per Einaudi nel quale racconta la vita di Lucia Galante, sua madre biologica. Una madre così disperata da credere che sua figlia sarebbe stata più protetta e al sicuro se affidata all’amore di persone estranee, che non restando con lei e il suo compagno, il padre biologico di Maria Grazia.
La coppia era in una situazione tragica sia dal punto di vista economico che socio-familiare, senza speranze per il futuro. Motivazioni probabilmente simili a quelle di altre centinaia di persone, per lo più madri, che presero la stessa decisione in quel frangente storico – la metà degli anni ’60 – come testimoniano le cifre degli abbandoni registrati per quell’anno in tutta Italia. Continua a leggere

Lettura di poesia alla Göteborgs Stadsbibliotek

È stato molto emozionante partecipare oggi al festival di poesia organizzato dall’Associazione Nazionale Macedone insieme alla Biblioteca Comunale di Göteborg!
Mi è dispiaciuto non riuscire a leggere la mia poesia senza commuovermi, ma è un testo molto sentimentale per me.
Pubblico e colleghi meravigliosi, sono così orgogliosa e felice di aver accettato questo invito!

Poesia “La torta di compleanno”

Io e la mia nipotina prepariamo la torta
del suo compleanno
nella cucina di casa sua.

Lei legge
e rilegge
da capo ogni volta
tutta la lista degli ingredienti
di entrambi gli strati
ogni volta da capo –
anche se glieli chiedo separati;
eterna filastrocca
con l’indice segue le parole sulla carta.

Versa troppo poco zucchero
o troppa farina
nel misurino
le dico.
Allora rilegge,
da capo.
Aspetta, ti aiuto,
faccio io.
Le dico e sorrido.

Misuro, e le sorrido.
Verso e impasto e le sorrido,
lei mi sorride, seria e intenta.
La istruisco e la guido,
decifro i simboli che non conosco
sulla manopola del forno di casa sua,
ché lei non è capace.

Ci vuole il doppio del tempo a preparare questa semplice torta
ma lei è così orgogliosa di averla realizzata,
piccina.

 

Ma non ho nipotine.
E lei non è una bambina, ma la mia cara,
cara amica
che oggi compie sessant’anni
ubriachi di Alzheimer
e di terrore.

Una poesia dalla futura raccolta “Poesia della prosa”, pubblicata su La poesia e lo spirito