Videointervista a Francesco Trento per La poesia e lo spirito

Nuovo appuntamento con i Narratori del nuovo millennio per La poesia e lo spirito, oggi di nuovo in formato videointervista!
Ho chiacchierato con un ospite speciale: lo scrittore, sceneggiatore e docente Francesco Trento.

Non solo dei suoi libri ma anche della sua straordinaria scuola online di scrittura, Come si scrive una grande storia.

Se preferite ascoltare solo l’audio, lo trovate qui:

 

Nuova recensione per Lyktan su Nicola Lagioia

Sono veramente felice che continui la mia collaborazione con la magnifica rivista bilingue “Lyktan”, che ha da poco pubblicato una mia recensione/intervista a Nicola Lagioia sul libro “La città dei vivi” da poco pubblicato in Svezia. L’articolo dal titolo “Nessuna assoluzione ma grande empatia” si può come sempre leggere sia in italiano che in svedese, qui: https://www.lyktan.org/absolution/

Intervista a Kajsa Ekis Ekman per Micromega

È stato un piacere poter intervistare la giornalista e ricercatrice Kajsa Ekis Ekman a proposito del suo saggio “Essere ed essere comprate. Prostituzione, maternità surrogata e identità divisa” appena pubblicato dall’editore Meltemi. Dopo alcuni anni torno a scrivere per MicroMega, con grande orgoglio e piacere!

L’intervista è qui: https://www.micromega.net/kajsa-ekis-ekman-lo-sfruttamento-delle-donne-e-unindustria-globale

 

La generazione perduta dei pornoragazzini

Tutto quello che non sappiamo sulla pornografia in rete raccontato in un saggio fondamentale appena pubblicato in Svezia

È uscito in Svezia un libro dal titolo “Droga visiva – su pornografia in rete, bambini e ragazzi” [“Visuell drog – Om barn, unga och nätporr”, Kalla Kulor Förlag, 2016] che sarebbe veramente utilissimo tradurre in italiano. Le scrittrici sono due centrali termonucleari: Maria Ahlin − giovanissima presidente dell’associazione Freethem contro il trafficking − e Ulrica Stigberg − pastora della Fryhuset, il più importante e vitale centro giovanile di Stoccolma.
Per scrivere questo libro Ahlin e Stigberg hanno scelto di fare un passo indietro rispetto a una prospettiva morale sulla pornografia, preferendo concentrarsi solo sugli effetti del suo consumo a danno della salute di giovani e giovanissimi, sia a livello neuropsichiatrico che fisico e sociale. Hanno intervistato esperti di ogni tipo: professori universitari, neurologi, criminologi, commissari di polizia, sociologi, urologi, psicologi, ricercatori, personaggi televisivi. Ma soprattutto, hanno parlato a lungo con decine di ragazzi e ragazze, che hanno (finalmente) trovato orecchie adulte per esternare le problematiche che né genitori né insegnanti sanno affrontare, e hanno scoperto che nessuno di loro aveva mai avuto la possibilità di parlare con un adulto su questo tema. Il quadro che ne emerge è molto inquietante e con forti ripercussioni sociali.

Continua a leggere

Un uomo che ama le donne: l’inferno della prostituzione raccontato dal poliziotto svedese Simon Häggström

Se potessi costringere tutti gli abitanti adulti del pianeta a leggere un libro per il 2017, sarebbe “Skuggans lag” [La legge dell’ombra, pubblicato dalla casa editrice svedese Kalla Kulor Förlag e non ancora tradotto in italiano – peccato! – ma disponibile in inglese su Amazon] scritto dal poliziotto stoccolmita Simon Häggström. In solo poco più di quattrocento pagine riesce a farci vedere un mondo nascosto, che sarebbe troppo comodo e autoconsolatorio chiamare osceno. Nelle sue narrazioni di esperienze vissute attraverso lunghe notti squallide in macchina a cercare di fermare i clienti delle prostitute, Häggström riesce a raccontare la storia di milioni di donne, di millenni di storia, di miliardi di violazioni. Un libro faticoso, ovviamente, ma imperativo, necessario, squarciante.

Continua a leggere

“Roma – L’impero del crimine”, di Yari Selvetella

“Roma – L’impero del crimine”, di Yari Selvetella, Newton Compton Editori

Il segreto di questo autore risiede di certo in molti fattori, di cui l’appeal del tema è solo uno, e non il maggiore: certamente “Roma” e “crimine” sono due ingredienti importanti della sua ricetta, ma sarebbe una ricetta banale, servita e assaggiata talmente spesso da essere ormai insipida, da sola.
Ritengo invece che il successo di vendita dei libri di Selvetella abbia origine da altro. Prima di tutto dalla sua penna: una scrittura originale, una voce di personalità forte che si esprime su vari registri, dal giornalistico all’ironico, dallo storicistico all’elegiaco. E proprio su quest’ultimo vorrei soffermarmi: ci sono alcune pagine, soprattutto quelle dei capitoli in corsivo in cui l’autore entra più nell’espressione di un’opinione personale, un taglio critico, una visione dal suo sguardo, che sono davvero di grandissima letteratura. Così vicine per intensità e anima al migliore Pasolini, alla sua capacità letteraria mai scevra da una potenza espressiva che pare dettata in primo luogo dalla partecipazione umana, densa, alla materia raccontata.
In effetti Selvetella sta a Roma come Saviano è stato, in Gomorra, a Napoli. La stessa chiarezza di sguardo, la stessa conoscenza minuziosa della città, dei suoi pregi e difetti, la sua bellezza, a volte un po’ decadente, ma soprattutto la sua bruttezza. Roma qui c’è tutta, senza censure. Continua a leggere

Recensione di “Tutto qui”, di Andrea Pomini

Appena uscita su slowcult la mia recensione della splendida biografia dei Massimo Volume scritta da Andrea Pomini. Un libro bellissimo!

Il 2010 è stato decisamente l’anno dei Massimo Volume, storica band del rock italiano dall’inizio degli anni novanta fino ai primi anni 2000, ricostituita quest’anno a pubblicare “Cattive abitudini”, probabilmente il migliore album della loro carriera, e con in libreria una biografia-monstre a lacrime e sangue scritta da Andrea Pomini per Arcana Editore.
Difficile frenare l’entusiasmo per un progetto di musica e di vita (“È stata come una rivoluzione di famiglia. Una rivoluzione affettiva fra le persone. Dentro una rock band.” dice la storica batterista Vittoria Burattini) che in Italia ha segnato almeno un paio di generazioni di musicisti e di fan che non hanno mai smesso di amare questo gruppo e considerarlo il più seminale di quegli anni. Continua a leggere

“Nacquero contadini, morirono briganti” di Valentino Romano

Esce oggi il libro di un mio caro amico, e collaboratore per il mio prossimo romanzo: Valentino Romano, un grande storico di brigantaggio a cui devo moltissimo. Un modo di ringraziarlo è stato scrivere la postfazione per il libro pubblicato da Capone Editore: “Nacquero contadini, morirono briganti”.

Ecco la postfazione:

Così umano. Così piccolo, meschino, speranzoso, maleodorante, accaldato o raffreddato, rassegnato, misero, lacero e inumano il mondo che emerge dalle pagine informate di Valentino Romano. La storia di carta che fruscia non è qui; i generali impettiti, la lista degli armamenti, il computo dei morti e dei vivi, gli accordi a palazzo, i tradimenti regali, le convenzioni, i trattati, le alleanze, le dichiarazioni in parlamento: carta che fruscia senza odore. Continua a leggere

Recensione del concerto dei Giardini di Mirò per Slowcult

Non senza un pizzico di emozione posto la mia prima recensione di un concerto a cui sono stata inviata con tanto di pass fotografico, felice che si tratti dei grandissimi Giardini di Mirò.

Evviva Slowcult!!! Sul sito anche alcune foto..

Heavy shoegazing – I Giardini di Mirò al Circolo degli Artisti, 9 gennaio 2010

Quanta potenza, tinte scure e fatica struggente in questo ennesimo concerto romano dei Giardini di Mirò. Difficile poter spiegare l’equilibrio sonoro di una band che seppur felicemente, autonomamente e originalmente insediata nel post-rock, dal vivo suona qualcosa di così vicino alle durezze del metal, se non pensando ai Sonic Youth, che però visti recentemente dal vivo ci sono parsi un po’ autoreferenziali e freddi. Continua a leggere

Intervista per Micromega online a Lorella Zanardo, coautrice del documentario “Il corpo delle donne”

Si trova già online sul sito di Micromega la mia intervista alla grandissima Lorella Zanardo, autrice di un documentario che era davvero tempo qualcuno facesse. La ringrazio pubblicamente non solo per l’intervista ma soprattutto per questo lavoro che commuove per quel briciolo di dignità che ci restituisce: grazie Lorella!