L’intervista per Sat 2000

Finalmente online l’intervista a proposito di booktrailer a me e a Peppe Fiore, che ci ha fatto Saverio Simonelli di/per “La Compagnia del Libro” quella bella serata al Tuma’s.
Grazie a tutti [soprattutto a Giuseppe D’Emilio che me l’ha segnalata ;-)]

Lettura: Autoreverse di Francesco Forlani

Un romanzo totalmente casalingo nonostante sia vissuto negli ambienti senza odore di un albergo, nei rumori sempre uguali di ascensori, pavimenti e scale, scricchiolii di parquet, cigolii di armadi, anche nella stanza del suicida Pavese. Ma non ci sono questi suoni, è proprio questo che manca: la voce del poeta, quella che darà un senso alla carta delle sue parole, anche quelle muffe dei suoi scritti rubati all’inondazione. Il suono della sua voce che renderà all’improvviso tutto chiaro: il mistero della sua poesia, l’amore infelice, le donne americane così crudeli nella loro indifferenza.
Un romanzo egalitario. Non c’è alto o basso, c’è l’unificazione dell’umanità nella condivisione dell’emozione, uguale per tutti. Ci sono persone, legami tra persone, debolezze di persone, forza di persone. Donne piccole e forti, uomini deboli ma autorevoli, voglia di solidarietà emigrata, tornare a casa ma anche restare lì per evocarla da lontano, sentire l’appartenenza che rende il concetto di “paese d’origine” un’entità fisica molto più solida di qualcosa di vissuto nella quotidianità, dato per scontato. Nella lontananza la casa è molto più tridimensionale e incombente, oggettiva ma fisica anche nella sua bruttezza. Ma esiste ed è tale perché nel rimescolarsi degli emigranti c’è bisogno della sua assenza per essere solidali, altrimenti si sarebbe tutti dispersi e non ci sarebbe il piacere dei picnic ai giardini lungo il Po, non sarebbe necessario volersi bene. Questo invece è un romanzo sentimentale, anche la ricerca letteraria è distillato affettivo, non c’è freddezza culturale ma passione di tracce, di sangue sulla pagina. Un romanzo umano, che contiene anche più di quello che fa in tempo a raccontare.

Bravo EffeffE

Marok, a tribute

Scusate la tremenda autorefenzialità di questo post, me la perdonerete visto che è il mio sito personale: oggi ho avuto l’amicizia su facciabuco da un musicista che mi turba visceralmente dal lontanissimo1982 (concerto al Mattatoio di Roma), suonando il mio strumento preferito: il basso. È il Bernard Edwards della musica rock e pop italiana, uno dei migliori bassisti del mondo, ha dato la linea agli ultimi venticinque anni della musica italiana, che ne aveva davvero bisogno. Un mio mito personale: Gianni Maroccolo.

Lo so, non è che ci siamo baciati con la lingua, mi ha dato solo un click, sono il suo contatto numero 4917, però sono troppo troppo contenta. Come se Lawrence Ferlinghetti avesse avuto l’amicizia da Walt Whitman, Oscar Wilde da Shakespeare, Ariosto da Virgilio, Virgilio da Omero, Mosè da Dio (che in effetti avendogli dato le tavole forse lo potremmo considerare più di click).

E io manco lo so suonare il basso, mannaggia a me.

Intervista per Micromega online a Lorella Zanardo, coautrice del documentario “Il corpo delle donne”

Si trova già online sul sito di Micromega la mia intervista alla grandissima Lorella Zanardo, autrice di un documentario che era davvero tempo qualcuno facesse. La ringrazio pubblicamente non solo per l’intervista ma soprattutto per questo lavoro che commuove per quel briciolo di dignità che ci restituisce: grazie Lorella!

Un abbraccio per Sbancor al Teatro Colosseo domani 4 maggio alle 19 e 30

A poco più di un anno dalla sua dilaniante (e per quanto mi riguarda ancora misteriosa) scomparsa, salutiamo Franco Lattanzi al Teatro Colosseo, via Capo D’Africa 29/A, a partire dalle 19 e 30. Momento clou della serata una coreografia dedicata ad alcuni suoi scritti. Ci saranno altri contributi, tra cui un video di Bifo, e io farò una lettura di un brano dal suo romanzo inedito, “Troppo tardi per morire in piedi”, quello a cui stava lavorando e che non ha mai potuto finire. Era dedicato alla strage di piazza Fontana.

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Presento Sweet Sixteen di Birgit Vanderbeke mercoledì 29 aprile alle ore 21.00 alla Bibli di Roma via dei Fienaroli

Presentazione dell’interessante libro della Vanderbeke di cui ho scritto qui, insieme al grande Max Giovagnoli e a Agnese Grieco.

Ecco i dettagli dal comunicato stampa:

Mercoledì 29 aprile alle ore 21,
presso il Caffè Libreria Bibli,
via dei Fienaroli 28,
verrà presentato il romanzo

Sweet Sixteen

della scrittrice tedesca Birgit Vanderbeke.
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Raw Tuma’s!

Grazie!
Bella serata al Tuma’s! Mi ricordo quando avevo messo Annarita in contatto con Isabella per fare qualcosa insieme a Roma, mesi fa, ed è stato quindi doppiamente bello essere lì stasera!
Grazie quindi a Isabella Borghese, Annarita Briganti e Roberto Arduini, sempre accoglienti e professionali, a Saverio Simonelli per la sua bella intervista, a Peppe Fiore che mi trova inspiegabilmente sexy e quindi merita una mia foto nude look, se ne farò mai una, a Romano De Marco che mi ha regalato il suo giallo  “Ferro e fuoco” dal formato gustosissimo, a Gaja perché è veramente Gaja, e sorella mia, a un sacco di persone che mi hanno detto cose molto carine di cui non ricordo o conosco tutti i nomi, e dulcis in fundo a Effeffe [Francesco Forlani], che ha ballato un lento breve ma bellissimo con me.. you made my day…
Love,
Emmemme!

Summary as testament: Gran Torino, Clint Eastwood’s moral legacy.

Had it not been clear enough, Eastwood in this movie explained and condensed the content of his whole movie production; not only as a director but as an actor as well.
Had it not been clear enough, he showed again the debt and guilt of the US towards the Far East.
Had it not been clear enough, that violence generates violence, that Evil is a choice, and there is a point of no return.
Not clear enough, that there are no races but people, the effort is understanding each other.
Not clear enough, that the greatest evil is the one done against those that depend upon us, those we are not able to protect help and defend as much as we should; the little ones, the uncoping ones.
Not clear yet: when there’s no more life to hope for inside of life, it is right, decent and courageous to die.
Not clear? That the only thing that really counts is to find love, to stay human.
The world owes you gratitude Clint. Don’t go, we really need you.

Riassunto in testamento: Gran Torino, il lascito morale di Clint Eastwood.

Se non fosse stato chiaro abbastanza, Eastwood in questo film ha spiegato e condensato i contenuti di tutta la sua produzione cinematografica: non solo quella del regista, ma anche quella dell’attore.
Se non fosse stato chiaro abbastanza, mostra ancora il debito e la colpa che gli Stati Uniti hanno nei confronti dell’Oriente.
Se non fosse stato chiaro abbastanza, che la violenza genera violenza, che il male si sceglie, che c’è un punto di non ritorno.
Non fosse stato chiaro abbastanza, che non ci sono razze ma persone, lo sforzo è capirsi.
Non chiaro abbastanza: il male più grande è con chi dipende da noi, con chi non sappiamo proteggere aiutare e difendere quanto potremmo, quando dovremmo, chi è piccolo, chi non ce la fa.
Non chiaro ancora: che quando non c’è più vita da sperare dentro la vita, sia lecito, dignitoso e coraggioso morire.
Non chiaro? Che l’unica cosa che conta davvero è trovare l’amore, per restare umani.
Il mondo ti deve gratitudine Clint. Non te ne andare, abbiamo davvero bisogno di te.

Copyleft a Grosseto stasera 18 marzo ore 22.00

Stasera sono virtualmente (e virtuosamente) qui:

Stasera presso i locali di Spazio72, via Ugo Bassi 72, prosegue LiberIncontri”, il ciclo di interventi legati al copyleft. Il secondo incontro riguarderà il primo appuntamento specifico con le applicazioni pratiche del copyleft, sarà in collegamento da Roma la regista e scrittrice Monica Mazzitelli che parlerà di cinema in copyleft e dei suoi canali di diffusione; saranno inoltre mostrate alcune delle opere da lei prodotte come “Molly Bloom Productions”. Durante la serata verrà presentato il concorso di cortometraggi in creative commons i cui vincitori sono stati premiati al Copyleft Festival di Arezzo