Sycamore Age

Spettacolare album di una band che riassume e distilla in sé TUTTA la mia musica rock preferita con i piedi cementati dentro i Beatles.. un disco che ho recensito con slancio, sabato prossimo a Roma al Circolo degli Artisti, consigliatissimo…

Sycamore Age – Sycamore Age
(Santeria 2012)

Due estati fa ero ad Arezzo con Andrea Chimenti per una sera di chiacchiere, lucciole e molta musica. A un certo punto, quasi timidamente, mi chiede se voglio ascoltare un demo, un progetto a cui suo figlio Francesco sta lavorando con un amico e con Stefano Santoni dei Kiddy Car. Gli dico di sì, certo, e già dopo il primo pezzo mi cadono letteralmente le orecchie: “Ma questi sono una bomba!”.
Diciannove mesi dopo la voce di Francesco Chimenti, una voce di purissimo rock, autorevole, pazzesca, propulsiva, modulabile all’infinito, svergognata, galoppante, profonda come il mare, risuona nelle mie casse letta dal cd con il dorso colorato di caleidoscopiche farfalle dei Sycamore Age: la band di ormai sette elementi nata intorno a quel primo progetto creato insieme a Davide Andreoni a cui si era presto unito Stefano Santoni. Pochi mesi fa, da quando sono cominciate le esibizioni live, si sono aggiunti altri quattro perfetti elementi: Giovanni Ferretti, Samuel Angus Mc Gehee, Nicola Mondani e Franco Pratesi. Continua a leggere

Wu Musica: narrativa incastonata nel suono

Un pezzo uscito per Slowcult e Music on TNT su due cd "narrativi", Pontiac e Arzestula, di Wu Ming.

Musica e letteratura a volte possono andare a braccetto con risultati sorprendenti, e la band di scrittori Wu Ming ne è uno degli esempi più interessanti in assoluto. Soprattutto Wu Ming 1 e Wu Ming 2 hanno sempre sentito forte la spinta a realizzare progetti che andassero ben al di là del “reading musicale”, portando la parola allo stesso livello di una partitura cantata, dove la voce non segue però una melodia ma si impone come uno strumento “in prosa”.
Chiaro che questa modalità espressiva, soprattutto per Wu Ming 2, prende una sua buona parte di radice dai Massimo Volume, la band che – fondamentalmente – ha inventato il genere. Infatti per Pontiac, storia di una rivolta, audiolibro illustrato a fumetti da Giuseppe Camuncoli e Stefano Landini che contiene un cd (non separabile) di musica con letture, Wu Ming 2 fa da voce narrante accompagnato proprio da Egle Sommacal, chitarrista storico della band bolognese, insieme a Stefano Pilia, altro eccelso chitarrista aggiunto ai Massimo Volume per l’ultimo album di cui abbiamo parlato anche qui. Per questo audiolibro è di nuovo al completo la splendida formazione con Paul Pieretto (principale compositore dei brani) ai bassi e all’elettronica, e Federico Oppi alla batteria, con cui Wu Ming 2 aveva portato in tour due altri spettacolo, Razza partigiana e Guerra agli umani, un estratto del suo romanzo solista. Per Pontiac, storia di una rivolta il legame con i romanzi di Wu Ming è molto diretto nel senso che anche se le narrazioni sono state create appositamente (e compiutamente) per questo audiolibro, il personaggio di Pontiac appartiene agli scenari del loro penultimo romanzo collettivo (Manituana). Continua a leggere

All’Eternauta!

Domani 10 marzo e martedì 13 sarò alla libreria L’Eternauta per leggere qualcosa di mio e di scelto da altri, insieme a Fabio Viola, mentre martedì presenterò lo splendido romanzo di Marta Baiocchi, in entrambi casi alle 18.00.

Con l’Eternauta abbiamo una lunghissima storia di collaborazioni, scambi culturali ma soprattutto fraterni, cazzeggi serissimi e affetto, ormai dal 2005.

Una libreria “militante” che sta cercando di sopravvivere, come tutte le piccole entità dei quartieri periferici. Venite domani o martedì, non per me, ma per comprare qualche libro, grazie!

Che verrà

Butta via il piedistallo, smonta la teca delle ammirazioni; rimuovi la pellicola dal cuore e premilo sulla carne del mio sterno. Sostienimi la mano quando mi accarezzo frammenti fragili; resta dentro la mia gioia, stringimi libera. Piccole sorprese, immaginiamo. Camminare oltre; ascendere, poi sospiro e riposo.

[Foto: Nuova Zelanda, Northern Island]

Thank you for not smoking

Questo sito sta per cambiare; tra un po’ (forse per il primo giorno di primavera) sarà pronta la nuova piattaforma. Non cambierà nulla della grafica ma sarà organizzato meglio per contenuti, più facile da navigare, con qualcosa in meno e qualcosa in più: ad esempio, una sottocategoria dedicata a corpo-mente-anima dove voglio occasionalmente inserire post sullo stare bene con se stessi, a tutti i livelli.
Lo inauguro oggi a proposito di un argomento importante: il fumo.
Vent’anni fa quasi esatti smisi di fumare passando da quaranta sigarette al giorno a zero, così, senza sforzo. Stavo leggendo un romanzo di Marianne Fredriksson dove la protagonista si confronta con una se stessa adolescente, e la sua analista le dice “Lascia che riposi in pace”. Qualcosa fece click, senza preavviso: spensi la sigaretta che stavo fumando, alle 11 del mattino, svuotai e lavai tutti i portacenere, e per anni non ci pensai più. Smettere non mi era costato nessuno sforzo fisico, nessuna sensazione di astinenza, nessun senso di vuoto o mancanza di gestualità connesse. Nessuno. Eppure fino a 10 minuti prima di leggere quella frase, avrei creduto impossibile per me riuscirci, per quanto fumare fosse la primaria causa di angoscia, ansia, frustrazione, senso di colpa, senso di inadeguatezza, vergogna, imbarazzo. Ero stata così felice di aver smesso che per anni ne avevo evocato il ricordo per sentirne la forza. Continua a leggere

“Justine c’est moi”: recensione del dvd Melancholia di Lars Von Trier

Mi ci sono voluti due mesi di riflessioni, scritture e riscritture, visioni e ri-visioni di film, letture e ricerche, per completare questa recensione. Non so se si noterà questo sforzo o meno, o se si noterà troppo, chissà, ma questa è di certo la più laboriosa delle recensioni che io abbia mai prodotto e in questo senso ne sono orgogliosa 😉 E meno male che doveva essere pronta per il 22 febbraio, giorno dell'uscita in dvd, altrimenti non so per quanto ancora l'avrei trascinata. E ora, a voi il giudizio…..

"Melancholia” in dvd: la depressione che distrugge il mondo.

Si è già scritto molto a proposito di “Melancholia”, un film che ha in comune con l’altro capolavoro presentato a Cannes nel 2011, The Tree of Life di Terrence Malick, l’essere una pellicola senza scale di grigio: la si ama o la si odia. Due opere simili, per alcuni aspetti, che differiscono molto nell’esecuzione: nitido e cristallino Malick, sporco (ma non quanto un tempo) Von Trier, che pur non ostentando più il Dogma, continua a preferire macchina a mano/camera a spalla piuttosto che cavalletti, dolly, carrelli e quant’altro ostacoli un set. Ma di questo diremo meglio più avanti, concentrando ora il discorso sugli aspetti che emergono dalla visione del film in dvd, in lingua originale. Continua a leggere

Lucia Manca – il suo primo album

Un recensione per Slowcult e Music on TNT su questa talentuosa cantautrice salentina.

Lucia Manca – Lucia Manca
(Novunque 2011)

Fresco, intelligente, piacevole: un cd molto carino, questo lavoro di quasi-esordio di Lucia Manca, cantautrice salentina prodotta da Giuliano Dottori degli Amor Fou, che ha anche suonato quasi tutti gli strumenti dell’album. Non ha suoni innovativi o sperimentali, non stupisce con nulla, ma è davvero un cd piacevole da ascoltare, che cresce velocemente senza annoiare, si fa spazio nella memoria melodica, aggancia . È semplice ma interessante, ben armoniosamente composto, ben arrangiato, e ben cantato con una voce con timbro rotondo e caramellato di contralto che gioca a volte su toni infantili alla Cocorosie, anche se nel panorama indie italiano viene da accostarla soprattutto a Cristina Donà.
Tolto un brano scritto da Giuliano Dottori, e un altro a firma di entrambi, Lucia Manca ha composto ogni pezzo di questo delicatissimo album, raccontando piccole storie senza inutili rime, quasi cortometraggi pensosi di vita e esperienze, ricordi, dove esprime il suo sguardo sul mondo. Si parla soprattutto di amore ma in modo non banale, spesso con una piacevole velatura omosessuale, e un senso centrifugo di allontanamento, che sia abbandono, fuga o corsa: resta sempre centrale la sua voce che nonostante il tono sognante è ricca di forza e autorevolezza. Continua a leggere

Nuova uscita sulla rivista Laspro

Fierissima di una nuova pubblicazione sulla sciccosa&succosa rivista Laspro, il numero 16, ora in edicola, con un mio racconto di qualche tempo fa illustrato in modo delizioso da Luisa Montalto. Rileggendolo oggi trovo più che mai attuale il suo contenuto, è qualcosa in cui credo profondamente.

ANDARE A FINIRE

Me li ricordo ancora quegli anni dove nei negozi scambiavo queste battute: “No guardi, la busta non mi serve, c’ho posto nello zaino.”
“Ah va beh, ma guardi che non si paga mica la busta, eh?”
“Sì, no, non importa, non mi serve, davvero, grazie.”
La cassiera mi guardava con sufficienza. “Questa si vuole far notare”, pensava.

Qualche minuto dopo, in farmacia. Prendevo delle compresse, contenute in un’anonima scatolina. La farmacista la poggiava con un gesto automatico su una sottile pila di fogli bianchi con scritte verdi e rosse, veloce come un’operaia in catena di montaggio; facevo appena in tempo a dirle “Non c’è bisogno che le incarti”, ce la facevo per un soffio. A volte non ce la facevo neanche, per cui alla fine stavo attenta e glielo dicevo prima ancora che battesse lo scontrino che non serviva incartare, come una bambina saccente. Continua a leggere

“Cento micron” di Marta Baiocchi

Sono felicissima di questa uscita di Marta Baiocchi, una scrittrice eccezionale che sono orgogliosa di aver proposto per questa meritatissima pubblicazione con Miminum Fax. Questo romanzo è proprio bello, leggetelo. Questa la mia recensione:

Forse è nel color crema – che spesso ricorre tra le pagine di questo splendido romanzo – che troviamo una chiave di lettura: il bianco non è puro, ma sporcato. La pulizia, se c’è, è solo facciata, una stuccatura che non regge lo scrutinio di un secondo sguardo. Meno onesta persino dello sporco muffito e polveroso dei locali dove la protagonista Eva, quasi quarantenne ricercatrice di un Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma, lavora tentando caparbiamente di produrre risultati scientifici di rilevanza internazionale pur nell’abbandono tecnologico e architettonico in cui versa l’istituzione. Per contrasto, la sua amica vecchia Bibi, pariolina ricchissima e viziata, vive in un mondo quasi rarefatto per la sua distanza da quello reale. Un mondo tenue e color crema, in cui l’unico sudore è quello che si lascia sul tappetino di una palestra.
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