Ho appena tradotto questo racconto di Annika Danz dallo svedese per La poesia e lo spirito, perché lo trovo molto bello, spero che possa dare conforto a chi si sente prigioniero di un passato molto doloroso.
La ragazza con gli occhi vuoti
Un giorno era lì, davanti a me. Mi fissava con uno sguardo vuoto. La guardai chiedendomi chi fosse, con quegli occhi vuoti. Era dall’altra parte di uno specchio, inaccessibile. Eppure sentii un senso di appartenenza, istintivo; in qualche modo, eravamo unite. Ma come era possibile, se non ci eravamo mai incontrare?
Come vivessimo in mondi diversi. Lei immobile su un prato, circondata solo da un prato infinito. Io, dall’altra parte – anche io su un prato, ma pieno di vita. Il tempo era fermo e io mi sentivo al sicuro, ignara della tempesta in arrivo per entrambe. Continua a leggere