Intervista a Guido Chiesa e Nicoletta Micheli sul nuovo film “Io sono con te” per l’Unità online

Un nuovo pezzo sullo splendido e commovente film che Guido Chiesa ha scritto con la moglie Nicoletta Micheli, andatelo a vedere….
Guido Chiesa e Nicoletta: ecco la nostra Maria

“Io sono con te”, il nuovo film di Guido Chiesa in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, è dedicato alla figura della Madonna e la racconta da un punto di vista inedito e illuminante: Maria protofemminista come grande artefice della personalità di suo figlio Gesù.

Il più filmico dei lavori di Guido Chiesa, il più emozionante. E con un messaggio: trattate con amore i vostri bambini, ciò che fate ha un peso per tutta la loro vita. “Freudiano” in senso lato questo film che con grande delicatezza e potenza visiva permette di capire, facendoli toccare con mano, i meccanismi traumatici della nascita e della crescita per il cucciolo d’uomo, sottolineando quanto sia importante l’istinto di protezione e fiducia della madre nei confronti di un figlio. Istinto frutto di un amore profondo, libero, consapevole, senza paura. Il sorriso di Maria, interpretata dall’incredibile Nadia Khlifi, attrice non professionista per la prima volta – forse l’ultima? – davanti a una macchina da presa, è l’incarnazione sottile e struggente della madre buona che ognuno di noi ha desiderato e desidera ancora.
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Un pezzo sulle elezioni midterm per l’Unità online

Et voilà, anche in vacanza un pezzo scritto al volo dalla California a proposito dei seggi elettorali visti ieri…. per l’Unità online

Un seggio senza segreti

I miei amici sono Democrats convinti e vogliono andare a votare presto, prima ancora di fare colazione.
“Occhei” dico io “vi accompagno che sono curiosa di vedere come sono fatti i vostri seggi”.
“Si vota in una scuola, qui nel nostro distretto.”
“In che senso ‘nel nostro distretto’, dove altro votate se no?”
“Beh un po’ ovunque, a volte affittano dei locali…”
“Quindi le scuole non chiudono?”
“Ma scherzi?”

Nei miei occhi italiani ci sono i disegni dei bimbi appesi alle pareti, i banchi impilati in fondo alla classe, la lavagna contro il muro, e non riesco a immaginarmi la scena. Che infatti è tutta diversa: la scuola funzione regolarmente, è solo stato allestito un seggio nei locali della biblioteca, dove alcuni bambini peraltro vengono comunque a prendere volumi in prestito. Ci sono delle bandiere stelle e strisce all’ingresso, ma sono quelle dell’istituto. Solo un cartello giallo per strada informa in inglese, spagnolo, filippino e vietnamita, che il seggio è all’interno della scuola, e un altro cartello ci dice dove una volta nel cortile. Continua a leggere

Un pezzo per “Il Grandevetro”

Simonetta Melani, che è una persona splendida, mi ha invitata a scrivere un pezzo per l’altrettanto splendida rivista “Il Grandevetro” che dedicava questo numero al Sud. Ho scelto di scrivere qualcosa a proposito del sud del mondo, parlando ovviamente di donne, che ne sono normalmente il motore schiavo e senza diritti.

Mi sarebbe piaciuto che a illustrare il pezzo ci fosse stato questo mio vecchio scatto del Perù, ma c’era già un’impaginazione pronta quindi lo metto qui.

Se fosse una canzone e la stessi per suonare dal vivo, direi che è un pezzo a cui tengo molto, ed è dedicato a una persona speciale. Che poi alla fine – voilà – l’ho detto ;o)

Tenendo la fatica con le mani

Il sari fucsia splende sulla sua pelle cioccolato al latte che sotto le braccia resta un po’ flaccida. È magra e il viso scavato fa pensare a sessant’anni ma impossibile esserne sicura. Denti non tutti, sorriso sghembo che copre con la mano sinistra davanti al nero lucido del mio obiettivo, ma le ho fatto l’occhietto per chiederle il permesso, prima: quindi ho scattato. Scattato in questo luogo perduto del Rajastan, a metà strada tra Jaipur e Bikaner, credo. Dove fanno mattoni.
Cammelli passano dinoccolati sulla collina in fondo, indifferenti. Continua a leggere

Grazie Raffaele….

Perdonate il momento di egocentrismo (peraltro, questo è mio sito, o no? ;o)))), ma vorrei fare un ringraziamento pubblico a un amico caduto a me dal firmamento di facciabuco che ha composto una cosa deliziosa con alcune mie fotografie… per tutti quelli che dicono che non ci metto mai la faccia qui sopra, eccoli smentiti ,o)

Il video è qui, e vorrei che Raffaele sapesse quanto bene gli voglio. E vorrei anche che fosse chiaro -sia a lui che al mondo- che splendida persona lui sia. Grazie <3

Intervista su Isoradio oggi 30 settembre su “Tutti giù all’inferno”

Che piacere tornare a parlare della mia antologia “Tutti giù all’inferno”! Un progetto che amo visceralmente, uno dei miei figli più importanti e densi, a cui è dedicato il mio sito www.metroinferno.info.

A tre anni dalla sua uscita, me ne chiede di parlarne ancora Isoradio (una delle poche ragioni per cui sopporto i lunghissimi viaggi in macchina per arrivare sulle Dolomiti!) stamattina verso le 9 e 30, e lo faccio con grandissimo piacere perché sono orgogliosa di tutto quello che contiene, quello che ha prodotto, e della collaborazione umana tra gli scrittori meravigliosi che ha creato, un precipitato di talenti della letteratura italiana che sono in parte emersi e in parte lo faranno… tenete d’occhio tutte le penne di questa antologia, vedrete che non mi sbaglio….

Potete ascoltare il tutto in diretta qui grazie!

Nuova recensione di “20 sigarette”

Altra doverosa recensione del film di Aureliano Amadei per slowcult.. enjoy!!

Giusto il tempo di 20 sigarette per non morire a Nassirya 

Una pellicola decisamente interessante quella di Aureliano Amadei, filmmaker, scrittore e attore qui al suo esordio da regista di un lungometraggio con un film che racconta la sua storia personale: quella di uno sbarbatello simpatico e anarchico che il caso ha voluto far trovare a Nassirya proprio nel giorno dell’attentato alla base italiana in Irak. Un destino miracoloso quello di sopravvivere a una strage e avere poi la fortuna di raccontarla, nonostante una caviglia spappolata; chi crede al destino, in effetti, può pensare che il suo compito fosse questo: raccontarcela. Raccontare di un ragazzo senza divisa che si è dichiarato gay per non fare la naia, finito a piangere la morte di ragazzi in mimetica che non è più riuscito a disprezzare. Senza sentimentalismi, senza retorica e senza cambiare le sue idee, l’esperienza di Aureliano gli fornisce una chiave solo umana di lettura del mondo, ed è da questa che nasce la spinta del film, la sua forza. Si ride e si piange, ma il coinvolgimento resta pulito, antiretorico, autentico. Continua a leggere

Il booktrailer di “Auroralia” in concorso al Pisa Book Festival 2010

Il booktrailer girato esattamente un anno fa, il 22 settembre 2009, è da oggi in concorso a Pisa per il Book Festival e sono molto felice!

L’ho girato per “celebrare” un’antologia creata dall’immensa Gaja Cenciarelli su ispirazione di una magnifica foto di Jerry Uelsmann e pubblicata da Zona, a cui hanno partecipato con la loro scrittura moltissime persone veramente speciali che grazie a questo progetto si sono conosciute e anche volute bene. Ci sono ragioni affettive particolari per cui ho deciso di raccontare questa antologia con queste immagini, e credo che ancora oggi riescano a rappresentare quella emozione.

Ora La Compagnia del Libro ha bandito un concorso per booktrailer nel contesto del Pisa Book Festival e dato che Zona era tra le case editrici presenti ho deciso di presentarlo lì.

A questa pagina i corti in concorso, tra cui il mio. 

Se vi è piaciuto e volete votarlo potete andare a quel link e scrivere il mio nome, inserire le lettere di conferma antispam e cliccare su invia commento. Appare dopo qualche secondo.. grazie! <3

Recensione di “20 SIGARETTE” e intervista a Aureliano Amadei per L’Unità online

Sono troppo troppo  troppo felice che questo film di Aureliano Amadei sceneggiato insieme a Francesco Trento, autori insieme del memoir “20 sigarette a Nassirya” [Einaudi Stile Libero] abbia vinto di tutto alla sessione Controcampo Italiano della 67ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Venezia 2010.
Prima di perché Aureliano e Francesco sono due splendide persone, ok. Poi certamente perché avevo presentato io il libro a Einaudi anni fa, e ok anche questo. Ma questo valeva PRIMA di vedere il film. Ora che l’ho visto lo posso davvero gridare: andatelo a vedere, è un film stupendo!!!!!

L’ho recensito con un’intervista a Aureliano per l’Unità online, ecco qui:

Una storia molto personale, a Nassirya

Sarebbe davvero fare un torto a questo film pretendere che ponga e risolva questioni politiche e di morale universale, sarebbe persino ipocrita oltre che presuntuoso aspettarsi che la vicenda personale del regista, Aureliano Amadei, vivo per miracolo dopo essere volato con un piede spappolato nel cortile della caserma dei carabinieri a Nassirya durante l’attentato del 2003, Continua a leggere