Una recensione del bellissimo spettacolo di Luigi Romolo Carrino, per slowcult.
ACQUA STORTA: l’amore gay nelle maglie della camorra.
Ero dispiaciuta di non aver letto il romanzo “Acqua storta”, pubblicato da Meridiano Zero nel 2008, prima di vederne la riduzione teatrale. Con il mio rigore calvinista, di solito non mi concedo deroghe su questo punto: quando un film o una pièce sono tratte da un libro, lo leggo prima; ma stavolta non c’era tempo. Qui però avrei fatto malissimo, perché se avessi già conosciuto la storia non avrei potuto apprezzare altrettanto bene la riuscita di questo adattamento, la bellezza di un lavoro che ha la sua potenza anche in questo accennare, far capire, attraverso istantanee narrative e musicali potenti, una storia dolorosa e vera, umanissima, e quindi tragica. Avrei perso qualcosa quindi: le letture profonde e sentite dell’autore del romanzo, Luigi Romolo Carrino, adattate per la scena con la musicista Federica Principi, sono stati momenti forti dove il romanziere ha esibito una stoffa recitativa notevole, nonostante fosse il suo esordio come attore. “Non farò mai più niente di simile” ci ha detto sorridendo dopo lo spettacolo, ma chissà perché non ci ha convinti fino in fondo. Continua a leggere