Un tributo a Giovanna De Angelis su La poesia e lo spirito

Comincio oggi la pubblicazione delle opere di Giovanna De Angelis, una donna stupenda, intellettuale, scrittrice e femminista (forse non in quest’ordine) che oggi avrebbe compiuto 50 anni. Purtroppo è mancata qualche anno fa, e la sua voce manca ogni giorno.

Questa sorta di “rubrica” dal titolo Le pagine ritrovate di Giovanna De Angelis a cui ho lavorato con l’aiuto di Yari Selvetella andrà avanti fino a luglio, per restare per sempre disponibile. Questo che segue il primo articolo pubblicato su “La poesia e lo spirito“: Continua a leggere

Bertolucci, il patriarcato, e “e allora Caravaggio??1?1”

La rete si è abbastanza divisa su Bertolucci. La maggior parte delle persone sono in lutto e non lesinano epiteti molto altisonanti nei confronti del regista, altri lo criticano per quanto successo sul set di “Ultimo Tango a Parigi”, in quella che viene da tutti denominata la “scena del burro”. Ci sono versioni diverse sull’accaduto, dal negazionismo più assoluto (“era una zoccoletta che se l’è andata a cercare, l’hanno pagata, sapeva la scena” e via vomitando) a quelli che “è stato quel burlone di Brando, Bertolucci è innocente!” e via scemando. Sulla questione precipua, non c’è molto da congetturare dato che lo stesso Bertolucci si è espresso chiaramente in proposito. In primo luogo, ammettendo l’accaduto e motivandolo con una giustificazione artistica: voleva che l’attrice mostrasse emozioni reali e non recitasse, perché il tutto fosse più forte (lo stesso principio degli snuff movies). In secondo luogo dichiarando in tempi più recenti che era “dispiaciuto” di non aver chiesto scusa a Maria Schneider per l’accaduto, prima che lei morisse.

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Tom Waits e la corazzata Kotiomkin [pillole musica #1]

In questi giorni il cantautore statunitense Marc Ribot ha fatto uscire una cover di Bella ciao cantata da Tom Waits. Un mio contatto su Facebook ha pubblicato il link al pezzo salutandolo con gioia, come alternativa all’originale che sarebbe a suo avviso un "nenia tediosa". Questa persona non è certamente schierata a destra eppure ha ritenuto opportuno, persino in tempi come questi, dare quel tocco un po’ fantozzianamente liberatorio al suo post, come Bella ciao fosse una novella Corazzata Kotiomkin.

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Elezioni svedesi: la solita disinformazione

In questi giorni ho letto alcuni articoli di giornali italiani sedicenti comunisti a proposito delle elezioni qui in Svezia, e sono rimasta abbastanza sbigottita dai contenuti. In sostanza, tutti ripetono di fatto la stessa identica vulgata del partito nazionalista e xenofobo Sverigedemokraterna (“Democratici di Svezia”) ovvero che gli svedesi siano “stufi dei problemi della criminalità causati dall’immigrazione” e “stanchi di dover sostenere economicamente la pressione fiscale generata dai costi dell’immigrazione”.
Vorrei rassicurarvi su una cosa: qui in Svezia non c’è alcun tipo di fenomeno che possa essere descritto come un problema di criminalità come lo conosciamo noi in Italia. Il livello è semmai paragonabile a quello di una cittadina altoatesina. Inoltre anche qui come in Italia i crimini sono in continua discesa, omicidi compresi. Aumentano quelli afferibili alla sfera sessuale non tanto perché ne aumenti la portata in termini assoluti (a eccezione di quelli legati all’eccessivo consumo di materiali pornografici, su cui ho scritto in passato), ma soprattutto perché la giurisprudenza in materia di crimini di natura sessuale si fa sempre più aspra – fortunatamente – e sanziona praticamente qualsiasi tipo di comportamento che non sia frutto di una piena e consensuale scelta adulta.

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La mano razzista dell’uomo laser

Quasi trenta anni fa abitavo a Stoccolma, nell’elegante quartiere di Gärdet, sposata a uno svedese. Al tempo lavoravo in Alitalia e mi sentivo molto al sicuro, forte di un ottimo lavoro, una bella laurea con 110 e lode in tasca, l’appartamento di proprietà. Mi sentivo perfettamente integrata nella società svedese, parlavo la lingua come fosse il mio idioma nativo e avevo amici svedesi DOC, in prevalenza biondi con gli occhi chiari.

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Il coraggio di Elin Ersson

Ho scritto velocissimo articolo per raccontare la storia di Elin Ersson per il sito delle Donne Visibili e per La poesia e lo spirito.

Ecco una donna veramente visibile: Elin Ersson, giovane studentessa di Scienze Sociali di Göteborg. Si adopera attivamente per combattere i rimpatri in Afghanistan dalla Svezia, al punto che l'altroieri ha acquistato un biglietto per un volo diretto a Istanbul sul quale era imbarcato anche un richiedente asilo politico al quale era stata rifiutata la richiesta.

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“Le stanze dell’addio” di Yari Selvetella, un commiato dalla grande letterata Giovanna De Angelis

Ho scritto due recensioni del capolavoro di Yari Selvetella. Un libro che sareste veramente pazzi a non leggere immediatamente. Una è dedicata esclusivamente al suo romanzo, ed è pubblicata su La poesia e lo spirito, e un'altra – per Le donne visibili – che contiene anche una parte dedicata alla letterata Giovanna De Angelis, mancata esattamente cinque anni fa oggi. Giovanna è molto ingiustamente sconosciuta ai più. In un altro Paese non sarebbe mai passata altrettanto inosservata al di fuori degli addetti ai lavori. Fa tutto parte di uno schema di cultura patriarcale in cui siamo imbibiti. Ma la sua mancanza è dolorosissima e la sua voce sarebbe stata enormemente necessaria in questo momento storico in cui il #metoo italiano è così vittima di vent'anni di berlusconismo dilagante e permeante. Sono felice che ci sia il suo romanzo da leggere, e ora anche quello di uno scrittore – e uomo! – del livello di Yari Selvetella. Due letture da fare in questo ordine.

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Catherine e la controrivoluzione borghese

Qualcosa manca ai molti interessanti commenti letti in questi giorni a proposito della gravissima presa di posizione della cordata francese capitanata dalla Deneuve: l’evidenziazione del fatto che queste donne firmatarie sono in buona parte rappresentanti di un mondo grande o piccolo borghese, e che ritraggono una società protetta, innamorata di sé stessa, di profilo medio alto. E quando queste donne parlano di palpate su un autobus affollato lo fanno evidentemente per sentito dire, come fosse una scenetta da film. Ché se davvero si fossero trovate su una metro affollata con qualcuno che si struscia, conoscerebbero bene il senso di frustrazione e vergogna che ti ammutolisce, facendoti preferire di cercare di scivolare oltre piuttosto che stare al centro di una scenata tra puzza di ascelle e alitosi.

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“Il giorno del Ringraziamento” a puntate su “La poesia e lo spirito”

Avevo una narrazione "nel cassetto" da qualche anno, troppo corta per essere un romanzo, troppo lunga per funzionare come racconto. Una novella ambientata a nord della California durante il weekend del “Thanksgiving”.

Ho scelto di pubblicarla a puntate su La poesia e lo spirito, dal 24 novembre al 6 dicembre 2017, in 13 puntate, ogni giorno alle ore 18:00, illustrata da una mia foto. Per chi – come me! – detestava leggere le cose a puntate, ho poi allegato la novella per intero in formato pdf con l'ultimo capitolo del 6 dicembre. Lo trovate anche qui: il-giorno-del-ringraziamento-pdf
Buona lettura!

Che la forza sia con voi. E il potere con noi.

Inauguro con questo pezzo dedicato al #metoo svedese una collaborazione molto importante e preziosa per me: da ora sono a ogni effetto la "quarta autrice ufficiale" della preziosa pagina de Le Donne Visibili!

Ci sono molte donne per cui femminismo significa in qualche modo rifiutare una prospettiva di diversità di genere, come fosse un marchio di debolezza; donne che tendono a catalogare sé stesse su un metro maschile, a cominciare dalla declinazione dei titoli professionali, ché quelli al femminile “non valgono tanto quanto”.

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