“Midsommar” äntligen på svenska!

Jag skrev en berättelse en gång i tiden, som hade sitt ursprung i en scen som min bror och jag bevittnade en gång på Gamla Stans T-banestation, 1991. En scen som påverkade oss djupt i sin kalla, stilla, tysta verklighet. Det mynnade ut i en berättelse som jag skrev delvis på svenska, delvis på italienska (svenskan korrigerades av Yvonne Magnusson).
Nu har jag fått hjälp av Karin Helena Vikström, en svensk författare (bland mycket annat), som magnifikt översatt den italienska delen till svenska. Så nu får ni äntligen läsa den på svenska. Kul va?
;o)

Berättelsen kan ni få läsa här.

Ezio Tarantino su Melancholia

Neanche la mia tesi di laurea mi è costata tutta la fatica e lo sforzo mentale che ho fatto per scrivere la recensione di Melancholia di Lars Von Trier (ma nessuno vada sulla tomba di Agostino Lombardo a dirglielo, grazie). Eppure è proprio così.

Per questo mi ha commossa (davvero) leggere questa "lettera" che Ezio Tarantino mi ha dedicata su "blog senza qualità". Ringrazio Ezio perché oltre ad essere uno scrittore molto raffinato, è anche un uomo intelligente che regala conversazioni di rara bellezza e intensità, e sono molto orgogliosa di essere tra le sue amicizie.

Discount or Die: l’arte della gioia secondo Valeria Brignani

“Discount or Die” (a cura) di Valeria Brignani, Nottetempo

Due vite fa abitavo in una villetta dove il mio (ex) marito sembrava volersi esercitare alla gestione di un ristorante: un porto di mare con pranzi e cene talmente estesi da rendere quasi improcrastinabile, a un certo punto, la visita alla toilette. In quella del piano terra per lungo tempo campeggiava un libro dal titolo asciutto e invitante “Guida al consumo critico”. Credo che l’editore abbia con me un debito di riconoscenza: piazzato lì, non ha mai mancato di attrarre l’attenzione dei nostri ospiti, e so che molti l’hanno poi acquistato. Mi auguro che anche loro l’abbiano poi riposto lì: nella toilette.
Credo che il libro di Valeria Brignani – raccolta delle migliori recensioni di prodotti da discount scelte dal blog che porta lo stesso titolo del libro – meriti la stessa sorte, o forse addirittura una sorte migliore: perché rispetto all’esaustivo, soddisfacente, motivato e preciso manuale di guida al consumo, Discount or Die ha qualcosa in più.
Per cominciare, la scrittura di Valeria Brignani: la sua grinta, la sua intelligenza e arguzia, la sua inventiva di metafore, situazioni, pensieri. Si può parlare di uno yogurt senza nome avocando Giulietta e Romeo, William e Kate e infine i Joy Division, senza che Valeria Brignani ti lasci mai la mano? E accostare tramezzini e gattini Ninja a David Foster Wallace si può? Certamente. E al grande DFW sarebbe piaciuto, molto, perché ci sono striature del suo mondo in questa concretezza così prosaica con vertigini di poesia, intuizioni che ti fanno salire e scendere dalle montagne russe del consumo e del suo antidoto.

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“Romanticidio” di Carolina Cutolo

La pornoromantica ha commesso Romanticidio!

Io Carolina Cutolo l’ho vista una sera, una volta, prima di leggere il suo romanzo. Ero al suo bar e l’ho vista domare una gang di pischelli minorenni che avevano deciso di concedersi una serata brava proprio al suo locale, al quartiere Pigneto, a Roma.
Lei era una piccola Ariel agile e sinuosa, con i nervi scattanti da gatta di strada e palle fredde, ultrafredde; e li teneva lì buoni, i ragazzi, manico e frusta, nonostante avessero voglia di rogne, ubriachi un po’ sul serio e un po’ per finta, legnosi ma piagnoni, un po’ fascistelli, ganghettosi, pericolosetti. Ma lei neanche una piega: come un buttafuori cattivone col profilo di gesso, dominava il branco con fare tollerante ma scocciato, di chi è pronto (e lo sa far capire) a trasformarsi in un Giustiziere in tre secondi. Così l’ho vista, Carolina Cutolo, e dietro di lei mi sarei fatta piccina per nascondermi da quei teppistelli, lei maschio alfa senza esitazioni.
Così l’ho ritrovata, Carolina, nel suo Romanticidio. Un romanzo molto maschile e carino, che si legge quasi da solo, basta cominciarlo. Una prosa non particolarmente ricercata ma molto scorrevole, agile come lei, accattivante, a tratti furba, ma sempre con un pizzico di cuore. Cuor virile, certo, mica roba da signorine. Però alla fine spiazza, perché la Kattivona evolve e matura facendo una bella capriola, e pur senza rinunciare al suo cinismo decide di abbassare un po’ la guardia e prendersi quello che le spetta dalla vita e dall’amore. Sempre che… il finale è a sorpresa, un’altra capriola, ma quel che conta è la capacità allegra ma molto raffinata di creare una storia avvincente e simpatica, costruita su buoni ritmi narrativi.

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