Max Fuschetto, un grande musicista

Ho deciso di recensire questo cd nonostante sia uscito due anni e mezzo fa perché è una musica che mi ha folgorata, emozionata, vivificata, e il rapporto di stima e amicizia che ho intessuto con il suo autore mi sta portando su nuove strade espressive. Ascoltatelo.

Popular games di Max Fuschetto

Recensire un album uscito nel 2009 è un’eccezione, di solito ci si concentra sulle novità, ma in questo caso tralasciare il primo lavoro di Max Fuschetto sarebbe stato proprio un delitto. Soprattutto perché questo raffinatissimo album è davvero “popular” nel suo essere immediatamente piacevole e catturante dal primo ascolto, ma allo stesso tempo con una tale complessità di suoni, armonie, melodie, percussioni, arrangiamenti, campionamenti, linee ritmiche, partiture, strumenti, echi, suggestioni e generi, che si potrebbe ascoltare praticamente all’infinito continuando ogni volta a sentire sonorità diverse, allusioni, in un gioco di specchi sonori.
C’è davvero (di) tutto in questo piccolo capolavoro che pur mantenendo una sua riconoscibile identità italiana su molti aspetti, ha un respiro totalmente internazionale. Sfugge quindi alle definizioni, e soprattutto alle categorie: meglio forse dare qualche suggestione. Se avessi un negozio di dischi credo lo posizionerei non lontano da Vollenweider, e non distante dalla World, accanto alla ECM, ma prenderei anche un filo sottilissimo e lo congiungerei pure con i Beatles, in salsa hard bop, con accenni di contemporanea.
Troppa roba? Impossibile accorgersene, in verità: il suono finale è liquido, sciolto, sincero, con una raffinatezza sublime che si percepisce quasi in filigrana.

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Slowfesta di primavera!

Che bello!!

È di nuovo tempo di Slowfesta! Ci vediamo al Beba do Samba di Roma venerdì 18 maggio 2012 a partire dalle 21.00! Apro io con la presentazione del delizioso romanzo di Fabio Bussotti!

Qui di seguito il comunicato stampa:

Avrà luogo il 18 maggio prossimo a partire dalle 21 l’ormai tradizionale rassegna organizzata da Slowcult.com, sito specializzato in recensioni di concerti, cinema, teatro, danza nonché corredato di una ricchissima serie di photogalleries, sorprendentemente classificatosi tra i primi 10 blog musicali nel prestigioso contest dei Macchianera Blog awards,

Sul palco del Beba do Samba, che ospitò già la prima edizione di due anni fa è previsto uno spazio letteratura, in cui lo scrittore/attore Fabio Bussotti presenterà il suo romanzo ‘Il Cameriere di Borges’ interpretandone alcuni brani. Continua a leggere

“Il cameriere di Borges” di Fabio Bussotti

Devo premettere che nel corso degli anni dedicati al volontariato di lettura di inediti ho sviluppato un’allergia nei confronti di manoscritti il cui protagonista è un commissario di polizia (allergia doppia per quelli in cui il suddetto è alcolista e se la fa con una donna bellissima con tette enormi e occhi verdi, come di solito accade), e quindi ho cominciato questo romanzo con – come dire – alcuni pregiudizi. Presto svaniti, però, di fronte a una storia divertente e intelligente, con sfaccettature umane complesse e soprattutto una credibilissima rappresentazione dell’universo femminile. Non è poco, per me. Di solito i romanzieri, soprattutto se giallisti, dipingono donne improbabili, incoerenti, o troppo deboli o marziane, fumettistiche. Le due co-protagoniste di questo romanzo invece sono vere e interessanti.
Il plot è ricco, filmico, ambizioso perché coinvolge anche la repressione argentina, Borges, e persino Che Guevara, e pur presentando tutti i pregi (e anche qualche difetto) di una sceneggiatura, la scrittura tiene molto bene non solo nei dialoghi ma anche nelle parti narrative, dove le descrizioni dei luoghi e delle azioni è tridimensionale e di respiro. Anche grazie a questo (e non solo per la trama avvincente) la lettura procede spedita verso la conclusione che continua a “finire” per più capitoli, con le tessere – non solo dell’azione ma dell’affetto – che si ricompongono una ad una. Un libro molto carino, quindi, estivo ma non superficiale: piacevole con sostanza.

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Al festival italo-irlandese di Verona

Ringrazio di cuore all'immensa Federica Sgaggio per avermi invitata a partecipare a un'iniziativa strepitosa, vitale, propulsiva e unica come il Festival italo-irlandese, tra Nogarole Rocca e Verona, dal 3 al 6 maggio 2012, che è già alla sua seconda e meritatissima edizione. Non so quanto io abbia meritata questa convocazione ma sono davvero felice e emozionata di farne parte, insieme a una lista impressionante di scrittori irlandesi di peso, a cominciare da Catherine Dunne, che non vedo l'ora di conoscere.
Il Festival si articola su più giornate, con anche iniziative di scrittura molto dense e interessanti, per cui vi invito a leggere con attenzione il programma. Io sarò lì tutto sabato, ci vediamo a Verona!