Marilyn Monroe – Un piccolo monologo

[Per i 90 anni mai compiuti da Marilyn Monroe pubblico questo monologo inedito, che ho scritto con molto amore per questa donna con la quale sento un legame speciale.]

Io bambina e mia madre che urla ridendo. O ride, urlando. Non so. Rabbia o felicità, non lo so.

Mia madre era pazza, credo, finita nell’ospedale dei matti; anche io del resto, un paio di volte, forse tre. Una volta mi sono fatta venire a salvare da Joe, sia fuggiti via attraverso la cantina..
Joe DiMaggio, il mio marito pazzo, che mi ha amata credo come nessuno. Perché scegliere una donna che tutta l’America vuole portarsi a letto se sei geloso anche di un solo sguardo? È come comprarsi una torta se sei diabetico. Ma lui mi ha amata però, nel suo modo folle e contorto; cercando di soffocarmi. Anche con il suo amore.

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Sporcabile Mela

Sono appena tornata dalla mia quarta visita a New York. L'ultima volta fu 12 mesi prima della demolizione controllata delle torri gemelle, 16 anni fa. Carlo Giuliani non era ancora morto e dall'allegria dei suoi pochissimi anni pensava a un mondo migliore e possibile − che non ci fu, quando tutte le bocche vennero tappate dalla Grande Lacerazione che rimise in moto l'economia mondiale con il warfare. E l'altro mondo non fu più possibile e dovette chinare la testa e riporre la coda tra le gambe. Nulla di nuovo poté più essere incisivo, ci accontentammo di obiettivi piccoli, noi che ci avevamo creduto: decrescita home made, riciclo, riuso, attenzione ai consumi, e altri piccoli speranzosi granelli di sabbia che infiliamo nella clessidra del tempo sperando finiscano anche in qualche ingranaggio.

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