Promo per la Röda Sten Konsthall di Göteborg!

Ho avuto il piacere di realizzre un breve video di conclusione delle attività artistiche del 2016 per la Röda Sten Konsthall, lo spazio espositivo artistico più interessante di Göteborg (per non dire dell'intera Svezia!).

L'intento è quello di riassumere le attività promosse durante il 2016, ringraziando tutte le persone che lo hanno reso di nuovo speciale!

La fotografia e il montaggio sono del grandissimo Magnus Bergström, mio nuovo fedele scudiero, e Mikael Moiner mi ha abilmente assistita alla regia.
Le immagini di archivio sono di Attila Urban e Hendrik Zeitler, mentre la musica è stata composta da Jason Farnham.

 

L’infinito polare: “Antarktis” di Gerry Johansson

Torno a parlare di fotografia per una nuova personale in esposizione alla Elf Galleri di Göteborg. Sotto i suoi selettivi riflettori il fotografo svedese con più riscontro internazionale: Gerry Johansson, con una mostra dal titolo “Antarktis” (“Antartide”).
Si tratta di immagini stampate da negativo ottenuto in analogico in grande formato (8×10 pollici) impresse durante un lungo set di sei settimane in spedizione sull’Antartico. Condizioni proibitive tra temperature polari e venti squassanti, che Johansson ha affrontato con grande caparbietà, aspettando il momento giusto per uscire e scattare in qualsiasi direzione. La composizione dell’immagine è uno degli elementi più appaganti di questa collezione, con immagini che sono sempre quel millimetro diverse da come le avremmo scattate noi. Un millimetro, davvero, che fa tutta la differenza tra un’immagine “pulita e nitida”, e un’opera d’arte.

Durante il nostro colloquio non mi sorprende ma come sempre mi colpisce la grande umiltà (pregio o difetto nazionale degli artisti svedesi) con cui Johansson ha candidamente affermato che gli scatti esposti sono belli, certo, ma scelti tra mille possibili inquadrature poi scartate. Quasi a sminuire – con timidezza – l’imponente fascino del suo lavoro.
E questa cifra di umiltà si riflette nella sua narrazione fotografica dell’Antartide: il nostro essere piccoli e marginali rispetto alla natura, che appare infine così inafferrabile, intoccabile. L’umiltà del nostro essere piccoli, che ci dovrebbe far sentire fragili, vulnerabili. Ci riporta al “Dialogo della Natura e di un Islandese” dove Madre Natura non è matrigna quanto indifferente a noi, ignara delle nostre esistenza a causa dei meccanismi maggiori della sua grandezza. Dovremmo conservare questa sensazione di timore rispettoso, dovrebbe guidarci nelle scelte quotidiane legate agli idrocarburi. Alcune foto hanno come sfondo delle nuvole scure, un presagio di tempo funesto: dovremmo prenderle come un monito alla nostra scelleratezza.
Ma una delle cose che colpisce di più di queste immagini è che nella maggior parte dei casi non abbiamo riferimenti dimensionali per la comprensione di ciò che vediamo. Una cresta di neve scolpita dal vento potrebbe misurare un metro come cento, uno sperone di roccia potrebbe essere di qualche centimetro, o grande come una nave. Le immagini della natura antartica sono tanto immani quanto incommensurabili, e nella contemplazione siamo costretti a compiere un’operazione difficile: rinunciare a poterle valutare, a sapere ciò che stiamo guardando, a riconoscerlo. E la difficoltà sta nel riuscire a non sentirsi spiazzati dall’impossibilità a una classificazione, e quindi al giudizio, e quindi al controllo e in ultima analisi al dominio su ciò che vediamo. Perdiamo la consolazione del possesso di coordinate e quindi di una verità certa. Perdiamo la sensazione di confine, contenimento e senso: siamo piccoli, siamo nulla. E dato che ai poli la Terra è più piatta e schiacciata, il punto di curvatura ridotto consente una visione molto più lunga dell’orizzonte, producendo un effetto di infinitezza che davvero richiama la “vaghezza” leopardiana, e il suo “L’Infinito”.

Nella foto Gerry Johansson tra i due galleristi Dan Isaac Wallin e Jesper Witte

La poesia e lo spirito

Rappresentante per la Röda Sten Konsthall

Da qualche mese ho l'onore di essere stata eletta come rappresentante per l'Assemblea Soci di uno dei luoghi più belli di Göteborg, la Röda Sten Konsthall, un ex centrale termica che è stata trasformata in uno spazio espositivo meraviglioso. In questi giorni sono presente di persona con il mio collega Benny Farsäter per il mercato artistico di natale. Se siete in zona, vi invito a passare!

Testimonial per l’Ambasciata di Svezia!

Un piccolo video di auguri natalizi che mi è stato gentilmente chiesto dall'Ambasciata di Svezia in Italia, per raccontare la bellezza del mese di dicembre sulla loro pagina di Facebook
Ogni anno viene presentato un calendario dell'Avvento, e questo piccolo video è stato la finestrella numero 9 🙂
Una cosa molto semplice ma spero simpatica, realizzata insieme a mio marito, il fotografo Mikael Moiner.

Per la terza volta al Lecce Film Festival!!

Non sapevo se progettare o meno un nuovo cortometraggio per il 2017, ma a questo punto dovrò proprio farlo, altrimenti non so come farebbero al Lecce Film Fest! 😀

Scherzi a parte, dopo "Midsommar" nel 2014 e "Dignity" nel 2015 (con cui ho vinto un premio), quest'anno sono di nuovo selezionata con "The Coltrane Code". Un grandissimo onore e ormai quasi una responsabilità portare lavori di alto livello a questo festival fatto con il cuore buttato oltre l'ostacolo, e sempre vincente. Complimenti a Nicola Neto!

Il mio romanzo “Di morire libera” finalmente su Lulu!

Un romanzo storico.
Su una “brigantessa” post-unitaria.
Fuori tempo massimo sull’anniversario dei 150 anni dell’unificazione dell’Italia.

Era una scommessa persa trovargli un editore (in Italia, poi) ma ci ho provato, e per un certo periodo sono stata a un soffio dal firmare un contratto con il Grande Editore che poi si è tirato indietro in un fade-out into black di silenzio.

Pazienza. Io sono della scuola che le porte a chi vuole uscire vadano tenute spalancate, e non mi sono mai pentita di questa scelta.

Quindi è rimasto lì un po’ a macerare nel silicio del mio hard disk, intanto che io diventavo una regista.
A un certo punto mi è venuto a bussare alla porta, e gli ho aperto: insieme a Marco Cipriani e Francesco Trento abbiamo tirato fuori una sceneggiatura pazzesca, che un giorno qualcuno mi darà i soldi per girare.

Ma il Romanzo restava Romanzo, e voleva la sua carta, una copertina, un comodino su cui stare accoccolato, e raccontare la sua storia.

Per questo abbiamo deciso che dovesse uscire, con il supporto di Progetto Santiago, e quindi eccoci qui, su Lulu e Amazon, a raccontare la storia di Michelina Di Cesare:

 

1860. Con l’invasione del Regno delle Due Sicilie l’Italia è stata appena unificata sotto la monarchia sabauda. Quando appare chiaro che Francesco II non tornerà più sul trono di Napoli, tutti coloro che hanno combattuto fino a quel momento credendosi militari clandestini diventano «briganti» e vengono relegati ai margini della società, braccati e piegati. Tra questi la donna destinata a diventare l’icona di quell’era: Michelina Di Cesare.
Di lei si tramandano foto false realizzate con una modella, a soddisfare la vorace curiosità voyeuristica del tempo, che con triste ironia sono diventate il simbolo di una rivolta in chiave femminile agli abusi sabaudi. Ma l'unica sua vera foto è un’immagine terribile che la ritrae dopo l'uccisione, a seno scoperto e incinta.
Ma chi era questa donna? Perché è necessario salvarla dall’oblio?

Monica Mazzitelli ricostruisce la storia epica e vera di una donna memorabile, in un romanzo incalzante, modernissimo, femminista, a tratti sanguinoso e lurido.

 

Per ora è tutto: potrà non essere una passeggiata ma sempre nulla rispetto a Trono di Spade, non fate i furbi 😉 Buona lettura!

Link Lulu: http://www.lulu.com/shop/monica-mazzitelli/di-morire-libera/paperback/product-22964786.html (conviene sempre andare prima sulla home page www.lulu.com e controllare se ci sono promozioni – come spesso accade – in modo da inserire il codice di sconto durante l’acquisto)

Presto anche il link per Amazon.

 

Monica Mazzitelli è nata a Roma nel 1964 e vive a Göteborg. Scrittrice e regista, ha curato l’antologia Tutti giù all’inferno (Giulio Perrone Editore), è nella redazione di La poesia e lo spirito, e ha tenuto un blog autore − Tu, quore! − per «l'Unità». Ha pubblicato racconti in vari volumi tra cui Il lavoro e i giorni (Ediesse) e Allupa allupa (DeriveApprodi), e ha collaborato con importanti testate con racconti, articoli, recensioni di cultura, tra le quali Nazione Indiana, Carta, Diario, Accattone, Micromega, Loop Magazine, Bcomeblog, BlackmailMag, Carmilla, Jazzitalia, Wu Ming Foundation, Music on TntOff, Rassegna Sindacale, Slowcult, TabulaRasa, Terranullius, Toilet e Unonove.

Nel 2002 ha fondato il gruppo de iQuindici, costola della Wu Ming Foundation, che ha diretto fino al 2009. Come regista ha diretto Dignity, documentario pluripremiato che, insieme a altri due cortometraggi, Midsommar e The Coltrane Code, è stato selezionato per decine di festival internazionali. Ha girato anche molti fortunati video musicali e cortometraggi.

“Di morire libera” è il suo primo romanzo.

 

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