Nuova recensione di “Di morire libera”!

Nuova incredibile recensione di Eliana Como del mio romanzo "Di morire libera" appena pubblicata da Popoff Quotidiano qui! Sono senza parole perché è stato veramente emozionante accorgersi che qualcuno ha letto questa storia con la mia stessa identica emotività, passione e scopo, trovandoci proprio quelle cose che sono le più importanti per me. E soprattutto, disegnando per Michelina un ritratto così bello da farmi commuovere!

Femm’ne s’ nasc’ brigant’ s’ mor’ (a proposito di un romanzo)

Prima di iniziare a scrivere la recensione di questo romanzo, ho provato a disegnarla. Primo perché un libro quando è così bello va semplicemente letto, non può essere raccontato. E poi perché i ritratti sono una parte importante di questa storia. Forse la ragione stessa per cui l’autrice, Monica Mazzitelli, ha deciso di raccontarla.
Di morire libera è la storia di una donna. La storia di Michelina Di Cesare, brigantessa vissuta negli anni successivi all’invasione del Regno delle Due Sicilie e all’unificazione dell’Italia sotto il re sabaudo. Femminista ante-litteram, donna coraggiosa e libera.

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Che la forza sia con voi. E il potere con noi.

Inauguro con questo pezzo dedicato al #metoo svedese una collaborazione molto importante e preziosa per me: da ora sono a ogni effetto la "quarta autrice ufficiale" della preziosa pagina de Le Donne Visibili!

Ci sono molte donne per cui femminismo significa in qualche modo rifiutare una prospettiva di diversità di genere, come fosse un marchio di debolezza; donne che tendono a catalogare sé stesse su un metro maschile, a cominciare dalla declinazione dei titoli professionali, ché quelli al femminile “non valgono tanto quanto”.

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Raggiunta -e superata!- quota 100 festival!

Felicissima di annunciare che ho appena raggiunto (e in verità sorpassato!) la quota 100 selezioni a festival con i miei corti, alè!!
Festeggio la cosa con questo banner creato dall’illustratrice Eliana Como, che ha disegnato questa ragazzina a rappresentare la mia casa di produzione “Molly Bloom Productions”. L’abbiamo chiamata Molly-Elly e da oggi in poi è il mio avatar. Non è fichissima?

La rivoluzione senza Italia del #metoo

Una sensazione da punto di non ritorno.
Come nella favola di H.C. Andersen − I nuovi abiti dell’imperatore – a un certo punto è bastato un grido: quello delle prime donne dello Hollywood Star System, che hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto e vuotare un sacco pieno di vergogna, rabbia, frustrazione, paura e incertezza. Da lì, pochi giorni dopo, il primo post con l’hashtag #metoo inizia a girare e in un paio di notti diventa una valanga. Si aggiornano le cifre dei conteggi delle migliaia e migliaia di donne occidentali che hanno trovato la forza della moltitudine per raccontare la propria storia. Che sia quella di una molestia su un autobus, o di uno stupro, tante mani si sono alzate e il fiume è diventato una piena, un avvenimento che è impossibile ignorare. Grazie ai social network le donne occidentali si sono finalmente incontrate, pur senza vedersi mai, e nell’onda sororale e calda del dire “anch’io” hanno formato una sorta di alleanza, con la forza che hanno le donne quando si stufano e non riescono più a far passare nulla.C’era un prima dove la lingua era avvilita dalla paura, e dalla vergogna, e ora c’è un dopo dove ognuna di noi non si sentirà mai sola ma avrà saputo una volta per sempre che quello che le capita è comune, condiviso, incolpevole sempre e comunque, da contrastare sempre e comunque. E forse dal 99.9% di donne che fino a ora hanno taciuto, potremo averne 50% che gridano la loro rivoluzione d’ottobre, proprio a cent’anni da quella russa.

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Intervista su Jazzitalia.net

Marco Losavio, una delle colonne di Jazzitalia.net, mi ha intervistata a proposito di "The Coltrane Code"! Dopo una chiacchierata abbiamo pensato che sarebbe potuto essere carino dare ai lettori della testata la possibilità per qualche giorno di vedere il corto. Se siete curiosi, non dovete far altro che andare a cercare link e password all'interno del pezzo, che trovate qui!
Buona lettura e buona visione! 🙂

“Midsommar” in gara al Hope-First festival, con “Dignity” hors concours

Sono sempre estremamente felice quando il mio primo corto importante, "Midsommar", viene ancora selezionato per un festival dopo così tanto tempo. Resta il lavoro narrativo a cui sono più legata, e mi fa un effetto specialissimo che continui ogni tanto a competere!

Questa volta di tratta poi di un festival che mi piace moltissimo per politica e intenzioni: il Hope-First FF ha come temi i diritti umani e sul proprio canale Youtube offre la visione di tutti i corti in concorso. I film più visti dal pubblico verranno uniti insieme per una visione finale nella serata conclusiva del festival, il 14 luglio 2018. Quindi se volete vederlo (o rivederlo) lo potete guardare qui.

Fuori concorso anche "Dignity", che fa mostra di se qui!

 

Intervista a Radio Vaticana

Un paio di foto dall'intervista fatta settimana scorsa a proposito di "Di morire libera" a Radio Vaticana, condotta in studio da Rosario Tronnolone, con Meg Mason e Mara Miceli. Nice!