Elezioni svedesi: la solita disinformazione

In questi giorni ho letto alcuni articoli di giornali italiani sedicenti comunisti a proposito delle elezioni qui in Svezia, e sono rimasta abbastanza sbigottita dai contenuti. In sostanza, tutti ripetono di fatto la stessa identica vulgata del partito nazionalista e xenofobo Sverigedemokraterna (“Democratici di Svezia”) ovvero che gli svedesi siano “stufi dei problemi della criminalità causati dall’immigrazione” e “stanchi di dover sostenere economicamente la pressione fiscale generata dai costi dell’immigrazione”.
Vorrei rassicurarvi su una cosa: qui in Svezia non c’è alcun tipo di fenomeno che possa essere descritto come un problema di criminalità come lo conosciamo noi in Italia. Il livello è semmai paragonabile a quello di una cittadina altoatesina. Inoltre anche qui come in Italia i crimini sono in continua discesa, omicidi compresi. Aumentano quelli afferibili alla sfera sessuale non tanto perché ne aumenti la portata in termini assoluti (a eccezione di quelli legati all’eccessivo consumo di materiali pornografici, su cui ho scritto in passato), ma soprattutto perché la giurisprudenza in materia di crimini di natura sessuale si fa sempre più aspra – fortunatamente – e sanziona praticamente qualsiasi tipo di comportamento che non sia frutto di una piena e consensuale scelta adulta.

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Narratrice per concerti dedicati a Roma

Ho avuto il piacere e l'onore di essere chiamata a narrare la mia città natale Roma da parte di una delle più importanti istituzioni musical della città di Göteborg, la Göteborg Wind Orchestra, che ha come sede il più antico palazzo eretto nella città. il Kronhuset.

Sotto la direzione del Maestro Niklas Wallén avrò modo di raccontare qualcosa di sottile e diverso sulla Città Eterna, parlando di quegli elementi di acqua, terra, aria e fuoco che compongono secondo me un unicum emozionale anche per i turisti di passaggio.

Domani doppia data nella cittadina di Tidaholm, e sabato gran concerto alla Kronhuset, alle ore 16:00!

La mano razzista dell’uomo laser

Quasi trenta anni fa abitavo a Stoccolma, nell’elegante quartiere di Gärdet, sposata a uno svedese. Al tempo lavoravo in Alitalia e mi sentivo molto al sicuro, forte di un ottimo lavoro, una bella laurea con 110 e lode in tasca, l’appartamento di proprietà. Mi sentivo perfettamente integrata nella società svedese, parlavo la lingua come fosse il mio idioma nativo e avevo amici svedesi DOC, in prevalenza biondi con gli occhi chiari.

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Il coraggio di Elin Ersson

Ho scritto velocissimo articolo per raccontare la storia di Elin Ersson per il sito delle Donne Visibili e per La poesia e lo spirito.

Ecco una donna veramente visibile: Elin Ersson, giovane studentessa di Scienze Sociali di Göteborg. Si adopera attivamente per combattere i rimpatri in Afghanistan dalla Svezia, al punto che l'altroieri ha acquistato un biglietto per un volo diretto a Istanbul sul quale era imbarcato anche un richiedente asilo politico al quale era stata rifiutata la richiesta.

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Peirone e le millenials tra seduzione e potenza

Resterà aperta ancora qualche giorno la mostra "Girls, Girls, Girls" dedicata a una fotografa svedese (di origine argentina) che ha avuto un enorme successo qui in Svezia al Göteborgs Konstmuseum il Museo d’Arte cittadino.
Julia Peirone da anni punta il suo obiettivo verso le giovanissime, cercando con le sue immagini di dar loro un’identità maggiore e più profonda di quella banalmente generazionale. Ragazzine e ragazze colte in momenti di imperfezione, fisica o di posa, esposte proprio nell’attimo in cui la foto verrebbe scartata: a occhi chiusi, con una smorfia, cadute per terra dai tacchi, piene di smagliature, con l’apparecchio ai denti, pelosissime, sovrappeso. In un mondo dominato dal fotoritocco e dai selfie finti, Peirone abbraccia l’imperfezione con lo sguardo e la proclama con orgoglio, gridandola come un manifesto.

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Socia onoraria di “Dignity No Profit People”

Alcuni di voi forse sanno che il mio più grande successo registico è un documentario dal titolo "Dignity" che ho girato in Mozambico 3 anni fa. Racconta la vita di alcune giovani ragazze in un orfanotrofio e mi ha toccata profondamente. Andare in Africa per girarlo è stato ben altro che un'esperienza registica ma la scintilla di una lunga collaborazione con un progetto che è cambiato rispetto all'inizio. Dignity è diventato Dignity No Profit People perché Emanuela Bonavolta ed io abbiamo realizzato che queste ragazze stavano crescendo e avevno bisogno di qualcosa in più della sicurezza materiale e studio. Avevano bisogno di ricevere ispirazione e sostegno per svilupparsi in ciò che desideravano diventare da grandi, e supporto economico per poterlo realizzare. Sono successe così tante cose da allora, l'associazione le ha aiutate in molti modi e molti altri progetti ci aspettano. Per questo sono così felice e orgogliosa di essere diventata socia onoraria oggi. Grazie.
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