Et voilà, anche in vacanza un pezzo scritto al volo dalla California a proposito dei seggi elettorali visti ieri…. per l’Unità online
Un seggio senza segreti
I miei amici sono Democrats convinti e vogliono andare a votare presto, prima ancora di fare colazione.
“Occhei” dico io “vi accompagno che sono curiosa di vedere come sono fatti i vostri seggi”.
“Si vota in una scuola, qui nel nostro distretto.”
“In che senso ‘nel nostro distretto’, dove altro votate se no?”
“Beh un po’ ovunque, a volte affittano dei locali…”
“Quindi le scuole non chiudono?”
“Ma scherzi?”
Nei miei occhi italiani ci sono i disegni dei bimbi appesi alle pareti, i banchi impilati in fondo alla classe, la lavagna contro il muro, e non riesco a immaginarmi la scena. Che infatti è tutta diversa: la scuola funzione regolarmente, è solo stato allestito un seggio nei locali della biblioteca, dove alcuni bambini peraltro vengono comunque a prendere volumi in prestito. Ci sono delle bandiere stelle e strisce all’ingresso, ma sono quelle dell’istituto. Solo un cartello giallo per strada informa in inglese, spagnolo, filippino e vietnamita, che il seggio è all’interno della scuola, e un altro cartello ci dice dove una volta nel cortile. Continua a leggere