La scorsa settimana ho terminato il mio primo semestre come collaboratrice per l’organizzazione svedese Rise, che ha lo scopo di fornire supporto a donne vittime di incesto o abusi sessuali da bambine. Ho avuto il ruolo di persona di supporto per una serie di incontri di gruppo finalizzato all’autoaiuto.
Spesso in questi casi si parla di questo tipo di esperienze come di un “viaggio”, ma penso che le donne meravigliose, coraggiose, nonostante tutto integre e limpide che hanno partecipato al gruppo, abbiano fatto più che altro un’arrampicata. E ora, dalla vetta, un po’ sudate e senza fiato, si può guardare un po’ più lontano. Ci sono altre montagne intorno, il viaggio non è finito e forse non potrà mai finire, si continua a combattere con nuove vette da conquistare.
Ma la scalata continua con l’aiuto dell’imbracatura e della corda che ci tiene, ognuna nel suo percorso individuale ma con la certezza di poter contare una sull’altra.
Senza voler entrare in nessun dettaglio sulle esperienze che sono state condivise, vorrei però dire una cosa importante a tutte le persone che hanno figli e/o hanno a che fare con bambini: una cosa su cui tutti quelli che abusano sessualmente sui bambini posso contare è che quei bambini molto molto difficilmente lo diranno a qualcuno prima di diventare adulti. Talvolta non lo dicono mai a nessuno, neanche a sé stessi. Di media, non succede comunque mai prima che siano passati una ventina d’anni.
Ma la verità è che se li si guarda negli occhi, cercando di incontrare il loro lato profondo, l’abuso si vede: quegli occhi che hanno perso la loro scintilla, o che non possono trovare pace.
Prestate attenzione, l’abuso sessuale sui minori e l’incesto sono purtroppo eventi comuni che stanno aumentando sempre di più, in parte come effetto del consumo eccessivo di pornografia.
Quindi siate attenti e vigili e cercate di aiutarli, ché loro non sanno trovare le parole e anche quando lo fanno raramente vengono creduti dalla propria famiglia. Anche i genitori che non li abusano, spesso − per motivi diversi − non sono in grado di accogliere queste verità.
Ma ciascuno di noi può e dovrebbe fare qualcosa se sente che c’è qualcosa che “non va” in un bambino. Prima di pone fine a situazioni di abuso e meglio è, qualche mese può fare la differenza tra una psicosi irrimediabile e la possibilità di uscirne psicologicamente.
Non distogliete lo sguardo, grazie!
[Grazie a G. per questo splendido e simbolo fiore che mi ha donato l’ultimo giorno del gruppo ]