Come ricordava Antonello Sparzani su La poesia e lo spirito oggi ricorre il duecentesimo anniversario dalla composizione di uno dei più bei carmi italiani di tutti i tempi.
Come scriveva Antonello, è una poesia felice, e mi ha sempre rattristata ascoltarla in versioni cupe e tormentate, che non rendevano a mio avviso giustizia a un momento di autentica estasi gioiosa del poeta.
Mi sono quindi armata di solenne faccia di bronzo e ho deciso di farne una mia versione, mannaggia a me 😉
Grazie ad Andrea Chimenti per la musica, e a Paolo Callipari per l’immagine!
Montaggio e audio sono di Mikael Moiner.