Un romanzo storico.
Su una “brigantessa” post-unitaria.
Fuori tempo massimo sull’anniversario dei 150 anni dell’unificazione dell’Italia.
Era una scommessa persa trovargli un editore (in Italia, poi) ma ci ho provato, e per un certo periodo sono stata a un soffio dal firmare un contratto con il Grande Editore che poi si è tirato indietro in un fade-out into black di silenzio.
Pazienza. Io sono della scuola che le porte a chi vuole uscire vadano tenute spalancate, e non mi sono mai pentita di questa scelta.
Quindi è rimasto lì un po’ a macerare nel silicio del mio hard disk, intanto che io diventavo una regista.
A un certo punto mi è venuto a bussare alla porta, e gli ho aperto: insieme a Marco Cipriani e Francesco Trento abbiamo tirato fuori una sceneggiatura pazzesca, che un giorno qualcuno mi darà i soldi per girare.
Ma il Romanzo restava Romanzo, e voleva la sua carta, una copertina, un comodino su cui stare accoccolato, e raccontare la sua storia.
Per questo abbiamo deciso che dovesse uscire, con il supporto di Progetto Santiago, e quindi eccoci qui, su Lulu e Amazon, a raccontare la storia di Michelina Di Cesare:
1860. Con l’invasione del Regno delle Due Sicilie l’Italia è stata appena unificata sotto la monarchia sabauda. Quando appare chiaro che Francesco II non tornerà più sul trono di Napoli, tutti coloro che hanno combattuto fino a quel momento credendosi militari clandestini diventano «briganti» e vengono relegati ai margini della società, braccati e piegati. Tra questi la donna destinata a diventare l’icona di quell’era: Michelina Di Cesare.
Di lei si tramandano foto false realizzate con una modella, a soddisfare la vorace curiosità voyeuristica del tempo, che con triste ironia sono diventate il simbolo di una rivolta in chiave femminile agli abusi sabaudi. Ma l'unica sua vera foto è un’immagine terribile che la ritrae dopo l'uccisione, a seno scoperto e incinta.
Ma chi era questa donna? Perché è necessario salvarla dall’oblio?
Monica Mazzitelli ricostruisce la storia epica e vera di una donna memorabile, in un romanzo incalzante, modernissimo, femminista, a tratti sanguinoso e lurido.
Per ora è tutto: potrà non essere una passeggiata ma sempre nulla rispetto a Trono di Spade, non fate i furbi ๐ Buona lettura!
Link Lulu: http://www.lulu.com/shop/monica-mazzitelli/di-morire-libera/paperback/product-22964786.html (conviene sempre andare prima sulla home page www.lulu.com e controllare se ci sono promozioni – come spesso accade – in modo da inserire il codice di sconto durante l’acquisto)
Presto anche il link per Amazon.
Monica Mazzitelli è nata a Roma nel 1964 e vive a Göteborg. Scrittrice e regista, ha curato l’antologia Tutti giù all’inferno (Giulio Perrone Editore), è nella redazione di La poesia e lo spirito, e ha tenuto un blog autore − Tu, quore! − per «l'Unità». Ha pubblicato racconti in vari volumi tra cui Il lavoro e i giorni (Ediesse) e Allupa allupa (DeriveApprodi), e ha collaborato con importanti testate con racconti, articoli, recensioni di cultura, tra le quali Nazione Indiana, Carta, Diario, Accattone, Micromega, Loop Magazine, Bcomeblog, BlackmailMag, Carmilla, Jazzitalia, Wu Ming Foundation, Music on Tnt, Off, Rassegna Sindacale, Slowcult, TabulaRasa, Terranullius, Toilet e Unonove.
Nel 2002 ha fondato il gruppo de iQuindici, costola della Wu Ming Foundation, che ha diretto fino al 2009. Come regista ha diretto Dignity, documentario pluripremiato che, insieme a altri due cortometraggi, Midsommar e The Coltrane Code, è stato selezionato per decine di festival internazionali. Ha girato anche molti fortunati video musicali e cortometraggi.
“Di morire libera” è il suo primo romanzo.
Progetto Santiago è la prima realtà italiana interamente gestita e finanziata da scrittori e artisti.
In un contesto culturale sempre più governato dal marketing delle grandi aziende editoriali, Progetto Santiago risponde chiedendo di dare ascolto agli artisti e agli scrittori professionisti per ritornare a offrire cultura con passione per le arti e la letteratura.
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