Qualche mese fa mi ha contattata una persona che non conoscevo, Carlo Cannella, per chiedermi un contributo a un progetto antologico che stava curando per la sua neonata casa editrice Senzapatria. Molto bello quando chi ti cerca non è un amico, pensi che se lo fa è perché ti ha letta e gli sei piaciuta davvero, vuole la tua scrittura, la sceglie tra le tante. Questo basterebbe quasi a farti sentire contenta e dire di sì. Ma in questo caso è stato diverso: qui c'era un progetto bellissimo che ho sentito fortemente mio, già dal titolo: "Assedi e paure nella casa Occidente".
Qualcosa di cui è NECESSARIO parlare, indispensabile, in una situazione dove la paura ha perso la "u" ed è diventata para, paranoia, filtro sociale, emotivo, sentimentale, scusa, appiglio, merce, consumo; un business sociale e politico. E ancora non sapevo che bella persona interessante fosse Carlo. Ora lo so, e sono ancora più orgogliosa di essere stata coinvolta in questo progetto. Il libro è fuori, stasera lo presentiamo al Flexi, è un giorno speciale, per tanti motivi. Felice e grata, a stasera!
Il racconto, comunque, lo trovate qui: assedi.