Ho pensato di girare questo booktrailer appena letto il romanzo e averlo recensito. C’erano emozioni provate nella lettura che ho cercato di tradurre in parole e altre per le quali volevo delle immagini; per fortuna sono riuscita a trovarle. Volevo raccontare alcune delle sfaccettature di T. E. Lawrence sovrapponendo la sua immagine eroica (che qui ho voluto rappresentare con il cammino nel deserto verso Aqaba) e la sua immagine più intima e notturna (le finestre della sua casa di Polstead Road a Oxford), con quelle accademiche del suo college di Oxford (All Souls: il cortile, le guglie, il campanile sovrastante). C’è uno sforzo solitario di conquista di vita nell’incessante cammino sulla sabbia fino al mare, e c’è anche implicita la fine, il non poter andare oltre una volta arrivati alla battigia.
Quindi la metafora di morte e vita con le immagini della Prima Guerra Mondiale, carneficina putrida e sommamente inutile, che ho contrapposto con l’albero preferito da Tolkien, il pinus nigra ancora oggi magnificamente largo e aperto nell’orto botanico di fronte al Magdalene College; e ho voluto chiudere con la sua lapide, serena e solida come l’albero, eterna come un capolavoro di narrativa.
Tecnicamente, ho scelto di lavorare su movimenti di macchina sempre da destra a sinistra con una progressione alto-basso: è un richiamo alla scrittura araba, un omaggio a Lawrence. Da un punto di vista cromatico invece ho virato sul seppia le immagini del deserto e sul blu quelle di Oxford: dal crepuscolo alla notte.
Voglio ringraziare Wu Ming 4 che mi ha molto aiutato a realizzare questo progetto dedicandoci tempo e energie. Donatella Altieri che l’ha girato e montato con tutta la sua professionalità e passione, con il sostegno di Intergea. Andrea Serini senza il quale Oxford sarebbe stato un incubo impossibile, Mario Bevione, infaticabile camminatore, e la città di Oxford con i suoi fantastici abitanti, in testa Shawn Bryan e l’Ashmolean Museum, e Colin Tascoe dell’All Souls College. Un ultimo ringraziamento anche a Aldo Lucidi, la mia roccia, e Simone Bruno, roccia 2. Dulcis in fundo, doverosamente, grazie a Dreamerion, chiunque tu/voi sia/siate, per la musica che ho trovato su Jamendo.com, e alla collettività di Wikipedia per le immagini di repertorio.
Anche questo lavoro è convintamente e appassionatamente rilasciato con licenza Creative Commons. You can use it for free if you do it for free.