Un mio vecchio pezzo che nessuno aveva voluto pubblicare fino ad ora ๐ Ho deciso di postarlo su unonove perché mi sta simpatico.. un po' acidino, ma mi fa anche abbastanza ridere… Sono contenta perché dopo che il mio amico e collega Ivan Arillotta l'ha postato sulla sua bacheca di facciabuco, in meno di sei ore è stato condiviso su sessanta altre bacheche. Sono soddisfazioni!
Eccolo qui:
They porn. You don't.
La sottomissione di You Porn. Guardi un centinaio di filmati e li hai visti tutti, per sempre.
Le donne di YP sono a volte eccitate, a volte no, ma nessuna ha mai un orgasmo. Ci si avvicinano a volte, ma di solito fanno le scimmiette, rispondono all’implicito comando del “questo ti piace”: quando lui glielo mette in bocca, quando cambia posizione, quando passa al culo. Tutto un crescendo di eccitazione. Di chi? Dell’uomo, degli uomini, che alla fine, infatti, godono. Di solito, sulla faccia delle donne che non sono però scontente di aver fatto tanta ginnastica senza venire mai, no no, il momento in cui l’uomo gode e loro non hanno nessuno stimolo tattile per raggiungere un orgasmo e quindi quasi nessun possibilità di averlo, ah beh, allora si che sono felici queste donne. E appagate, e sazie. Certo.
Le donne di YP infatti non devono godere ma fare finta, come quelle per strada. Quello che deve andare in onda è la simulazione di un'uguaglianza del piacere. In realtà nella finta glorificazione delle tette e della fica, è il maschio che trionfa, è lui il reuccio, per quanto si veda quasi solo il suo uccello – per simulare che lui sia il protagonista. Nei filmati di You Porn è tutta una soggettiva al maschile, la donna accessorio attrezzo consenziente e voglioso di piacere. I maschi a parte avere un pisello dignitoso non hanno grandi requisiti. Alcuni scopano con i tubolari bianchi ai piedi, neanche per la telecamera sanno sfilarsi i calzini.
Zitte. Le ragazze di YP stanno zitte, al massimo mugugnano. Se parlassero la finzione sarebbe smascherata. Solo qualche americana ripete noiosamente “fucking good!” tanto per non sapere che dire. Del resto la nazionalità sembra davvero contare qualcosa, ognuno si qualifica. Ai tedeschi gli piace farlo all’aperto, in mezzo alla campagna ma meglio ancora sulla spiaggia; così come agli australiani, che si trombano su polverose stradine del bush campagnolo, puntando in effetti al fisico del maschio tanto quanto a quello delle femmine: ragazzoni tutti muscoli e chissà se cervello, comunque bestioni che se non altro devono sessual-paritariamente dimostrare di essere all’altezza della monta. Gli americani in ambienti simil Beverly Hills squallidi finto-chic, a dimostrare il DNA a stelle e strisce del più-ricco-più-bello anche qui. I giapponesi francamente inguardabili: puro ospedale psichiatrico, scene rivoltanti per lo più, dove tutti appaiono tristi e scontenti (ma godono lo stesso perché sono malati) tranne la povera vittima che naturalmente sorride con grandi occhioni totalmente autistica e incapace, quando apre bocca, di scendere sotto all’ottava di un pipistrello. Ributtante. Gli italiani sempre e comunque “troia” nel titolo, quell’unica ossessione.. meno male che i francesi danno sempre lezioni: scopate col preservativo, donne e uomini normali, suggerimenti da entrambe le parti, si fa a turno, sembra davvero un giocare. Insomma Vive la France anche dal buco della serratura.
Per lo più però su You Porn va in onda la finzione con qualche elemento persino un po’ imbarazzante ogni tanto, tipo quando la tipa resta interdetta al primo ceffone che si prende sul culo ma poi fa finta che le piaccia e allora per compensare all’esitazione sovraccarica la simulazione di contentezza, se è americana ci piazza dentro anche un fucking good!, così tanto per non perdere l’abitudine.
Ma penso che il massimo dell’imbarazzante sia quelle che cercano di dissimulare quanto gli faccia schifo prendere in bocca un pisello che è appena uscito dal loro culo. Allora, va bene tutto, va bene che l’intestino è il loro, ma avete idea di che sapore abbia un pisello tirato fuori da un culo? Le prime due-tre ciucciate hanno proprio il disgusto dipinto in faccia, poi rieccole sorridenti e felici, pronte per l’eiaculazione in faccia, che almeno è finito il teatrino.
Gli incontri a tre o più sono decisamente più finti degli altri. La cosa che mi appare più irritante sono le finte lesbiche. Insopportabile che facciano finta mimando una sessualità inesistente, un piacere ancora più inesistente di quello con il maschio di turno.
Tra i filmati che ho visto ho riconosciuto solo pochissimi orgasmi veri, due-tre: di solito, le donne godono davvero (o quasi) solo quando si masturbano o nei filmatini bruttissimi realmente home-made, quelli che gli ha fatto il fidanzato dicendo che era un gioco tra loro e invece il coglione non ha cancellato la cassetta così la carica su YP e poi manda il link ai colleghi altrettanto coglioni dell’ufficio.
Ci sono molte donne che guardano YP. In effetti, è una questione anche pratica: è piuttosto immediato da accedere e usare, non si paga, non si prendono i virus, non è come certi siti “strani” che poi chissà che esce fuori. Gli piacerà, alle donne?
Di certo YP, come tanti altri siti porno, serve a far credere agli uomini sposati con Annamaria che quelle donne vogliose esistono e quindi ci si può masturbare pensando di essere al posto del maschio col calzino tubolare di turno. Le poche prostitute che convincono davvero qualcuno che fanno quel mestiere per scelta e passione hanno spazio enorme sui media, sono l’agnello di Dio che toglie le colpe del maschio dal mondo, la prova del nove che se questa cosa esiste, allora il problema è nelle donne che sono diverse, quelle che sarebbero zoccole, se solo lo ammettessero. Quelle che la sottomissione gli piace, essere trattate male, persino picchiate. Perché non lo ammettono perché? Perché fanno finta di essere diverse, migliori. Perché? Eh? Perché??