Presento Sweet Sixteen di Birgit Vanderbeke mercoledì 29 aprile alle ore 21.00 alla Bibli di Roma via dei Fienaroli

Presentazione dell’interessante libro della Vanderbeke di cui ho scritto qui, insieme al grande Max Giovagnoli e a Agnese Grieco.

Ecco i dettagli dal comunicato stampa:

Mercoledì 29 aprile alle ore 21,
presso il Caffè Libreria Bibli,
via dei Fienaroli 28,
verrà presentato il romanzo

Sweet Sixteen

della scrittrice tedesca Birgit Vanderbeke.

Interverranno:

Max Giovagnoli, autore di romanzi (All’immobilità qualcosa sfugge) e saggi (Le Nuove Narrazioni) dedicati alle nuove frontiere della comunicazione, direttore editoriale del network tv “Romanimata” e docente alla Link Campus University di Roma

Agnese Grieco, drammaturga, regista e ricercatrice presso l’ICI (Institute for Cultural Inquiry) di Berlino

Monica Mazzitelli, scrittrice (Tutti giù all’inferno, Carmilla, Ediesse, DeriveApprodi, Accattone), filmaker (booktrailer per Lidia Ravera, Wu Ming 4, Mario Desiati) talent scout e mediattivista (iQuindici), linguista, fotografa e critica letteraria.

Letture:  Lenni Lippi, Emiliano Valente

Sweet Sixteen, penultimo libro della prolifica scrittrice tedesca Birgit Vanderbeke, è un libro sull’adolescenza, o meglio sui vani tentativi che gli adulti fanno per definire l’adolescenza, rinchiuderla in categorie e schemi precostituiti, tenerla sotto controllo. Tentativi vani, soprattutto sullo sfondo di una società inconsapevole di sé, in cui gli adulti non trasmettono alcun senso di felicità. E allora i ragazzi decidono di sparire. Il giorno del loro sedicesimo scappano di casa senza più fare ritorno. Dove sono andati? Ritorneranno? Sembrano essersi volatilizzati, non se ne trova più traccia, la polizia e le autorità brancolano nel buio, fino a quando i giovani tornano a farsi sentire, sotto forma di un movimento chiamato Sweet Sixteen che propaganda i suoi manifesti via Internet.
Con una partenza da giallo investigativo, uno sviluppo satirico e una conclusione che si avvicina all’utopia, la Vanderbeke ci regala un romanzo intelligentissimo, acuto e illuminante sul disagio delle nuove generazioni costrette a crescere in un momento storico in cui tutte le illusioni sono crollate. Ma suggerisce una possibilità di redenzione: proprio quando sembra non essere rimasto in piedi più nulla, è il momento di ricostruire. Forse quella generazione non ha futuro, o forse, andando contro ogni convenzione, riuscirà a creare un mondo nuovo e migliore.  Da qualche altra parte.

Birgit Vanderbeke è nata nel 1956 a Dehme, allora Repubblica Democratica Tedesca e cresciuta nella Repubblica Federale, in cui la famiglia si trasferì nel 1961. Laureata in giurisprudenza e letterature romanze ha lavorato per alcuni anni in un istituto di ricerche sociali. Nel 1990 ha ricevuto il prestigioso premio Ingeborg Bachmann per la sua opera prima, La cena della cozze, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 1993. Dopo aver vissuto un anno a Berlino poco dopo la riunificazione, nel 1993 ha scelto di trasferirsi a St. Quentin-la-Poterie, in Linguadoca, dove vive tutt’ora. Nel 1997 le è stato conferito il Kranichsteiner Literaturpreis per la sua produzione letteraria e nel 2002 il premio Hans Fallada. In Italia sono stati pubblicati da Marsilio Alberta riceve un amante (1999) e Vedo una cosa che tu non vedi (2001), da Le vespe Abbastanza bene (2000).

Del Vecchio Editore è una casa editrice giovane, in tutti i sensi. Giovane il promotore, giovani i collaboratori, le idee e il modo di fare le cose, con un grande entusiasmo che si unisce a una buona competenza e conoscenza del mondo dell’editoria. L’avventura inizia nel 2007, nel nome di una profonda passione per i libri e per quelle storie capaci di offrire uno sguardo diverso, obliquo e molteplice, sulla realtà. Poesia, Narrativa e Noir rappresentano altrettanti canali di comunicazione, diversi livelli di interazione con il lettore e con il mondo letterario. Facciamo grande attenzione a pubblicare testi originali e di qualità, sia nei contenuti che nella forma.
Tra i nostri autori più significativi citiamo Rayda Jacobs, Birgit Vanderbeke per la narrativa straniera; per la poesia il premio Pulitzer Stephen Dunn e Jane Urquhart, una delle più grandi scrittrici canadesi contemporanee; per il noir, Laurent Martin e Ray Banks, autori che sperimentano con il linguaggio e i cliché del genere e Robert Hültner, vincitore del Friedrich Glauser Krimipreis.
Alla prossima fiera di Torino la casa editrice presenterà due nuove collane: L’Italiana, dedicata alle voci nuove e originali della nostra narrativa, e Note a Margine, che raccoglierà i racconti di cantautori e musicisti italiani