Un recensione per Slowcult e Music on TNT su questa talentuosa cantautrice salentina.
Lucia Manca – Lucia Manca
(Novunque 2011)
Fresco, intelligente, piacevole: un cd molto carino, questo lavoro di quasi-esordio di Lucia Manca, cantautrice salentina prodotta da Giuliano Dottori degli Amor Fou, che ha anche suonato quasi tutti gli strumenti dell’album. Non ha suoni innovativi o sperimentali, non stupisce con nulla, ma è davvero un cd piacevole da ascoltare, che cresce velocemente senza annoiare, si fa spazio nella memoria melodica, aggancia . È semplice ma interessante, ben armoniosamente composto, ben arrangiato, e ben cantato con una voce con timbro rotondo e caramellato di contralto che gioca a volte su toni infantili alla Cocorosie, anche se nel panorama indie italiano viene da accostarla soprattutto a Cristina Donà.
Tolto un brano scritto da Giuliano Dottori, e un altro a firma di entrambi, Lucia Manca ha composto ogni pezzo di questo delicatissimo album, raccontando piccole storie senza inutili rime, quasi cortometraggi pensosi di vita e esperienze, ricordi, dove esprime il suo sguardo sul mondo. Si parla soprattutto di amore ma in modo non banale, spesso con una piacevole velatura omosessuale, e un senso centrifugo di allontanamento, che sia abbandono, fuga o corsa: resta sempre centrale la sua voce che nonostante il tono sognante è ricca di forza e autorevolezza.
Quanto ci hai messo a scrivere questi pezzi? Hai espresso te stessa o immaginato le tue storie?
Molte delle canzoni sono state scritte in periodi differenti, alcune sono delle istantanee di un determinato periodo della mia vita, altre sono frutto della mia immaginazione, ecco perché molti dei miei testi hanno un tono fabulatorio, scrivo quello che mi circonda, creo intorno a me una realtà tutta mia e lì do sfogo alla fantasia.
Com’è nata la collaborazione con Giuliano Dottori?
Conobbi Giuliano ad un concerto degli Amor Fou, gli lasciai una demo con delle mie bozze e dopo un po’ mi disse che voleva provare a lavorarci su. Ci siamo trovati subito d’accordo sulla direzione da dare alle mie canzoni. Credo che abbia fatto un ottimo lavoro.
Molti amici musicisti mi dicono che è sempre più difficile suonare dal vivo con ingaggi decenti, come si fa a fare i musicisti a tempo pieno, in Italia? È più facile suonare dal vivo in una scena musicale così ricca come quella salentina?
Si è molto difficile suonare in giro in Italia in questo periodo. I cachet all’inizio sono molto bassi e spesso devi fare i conti con le spese di benzina, autostrada, e affitto del furgone. Non credo ci sia una ricetta precisa che ti permette di campare di musica, ci sono diverse variabili. Insomma, bisogna investire su se stessi.
Nel Salento è più facile perché non hai molte spese da affrontare e poi ci sono molti locali che organizzano dei live.