Uscito oggi su unonove un racconto un po’ blasfemo per San Valentino, che potete sia leggere che ascoltare dall’interpretazione spettacolare che ne ha fatto Anna Costalonga [grazie Anna!!!]. Uso l’aggettivo “blasfemo” per semplicità e comodità: la blasfemia per me è ben altro, soprattutto vivere la fede senza aver capito nulla del lascito di Gesù di Nazareth. Ad esempio, quanto sia importante il benessere del corpo. Eccolo qui:
Oh padre!
La domenica mattina fa sempre il bagno, con calma. È l’unico giorno in cui salta il rosario delle nove e va solo alla messa, quella delle undici, così vede se ci sono nuora e nipote. Suo figlio non c’è mai, non va più. Prega per lui ogni giorno, che trovi la fede. Almeno due avemarie. Ogni tanto glielo dice al telefono ma lui resta zitto, infastidito.
Ma non importa, perché lei prega per tutti e due, oh sì che prega. Da quando non c’è più Osvaldo finalmente a casa fa come vuole lei, ché pure suo marito a messa ci veniva malvolentieri. Se pioveva diceva che aveva i reumi, però poi andava giù al bar a guardare le partite dopo pranzo, pace all’anima sua. L’ha lasciata sola presto, c’era ancora Portobello in televisione – il giovedì, le pare – quando gli è preso l’infarto.
È rimasta sola in casa, la casa grande. L’ha tutta lucidata e da allora gira sempre con le pattine ai piedi. Le persiane le tiene basse, non entra la polvere, è tutto pulito, lucido. Tutto come decide lei. Perché anche se non c’è nessuno, non è mai sola: c’è Dio con lei, e Gesù e la Madonna, e soprattutto i santi e i beati. Soprattutto Lui.
Per questo oggi ha fatto di nuovo il bagno, anche se l’aveva fatto ieri che era domenica. Voleva sentirsi fresca, profumata. Per questo giorno. Non lo vuole dire a nessuno. Anche in gioielleria non ha detto niente, però l’avranno vista che aveva un sorriso, chissà che hanno pensato. La cornice più bella ha scelto. D’argento, si capisce, ma dorata e bronzata, tutta lavorata che pare quel monumento di colonne che sta dentro la basilica di S. Pietro, quello che si vede sempre in televisione. Non hanno capito che le serviva per San Valentino, se no chissà che pensavano. Male, di sicuro, anche per una vecchia come lei. E invece è un giorno sacro per l’amore, e l’amore viene da Dio, e quindi non c’è niente di male. Che poi si festeggia sempre un santo, no?
Vuole fargli questo regalo a Lui. La settimana scorsa su Oggi c’era un articolo dove intervistavano quella presentatrice tanto carina che ha avuto il tumore ed è guarita grazie a Lui, ma c’è gente che ancora non vuole credere, c’è pure chi ne parla male! Subito due avemarie per loro, che Lui abbia pietà delle loro anime, che non si offenda.
Si è vestita lenta lenta, si è messa pure il rossetto, poi il cappotto sopra. Ma prima di uscire l’ha salutato con un bacio sulla punta delle dita. Ogni giorno, prima di addormentarsi, si immagina come sarebbe stato se l’avesse conosciuto. C’è questa scena che vede ogni sera, di lei che si china e gli bacia la punta delle dita, un bacio fugace, dove risplende, dove c’è amore, sì: Amore. Che lui la ama, nella luce. E lei si sente tutta felice, nel suo letto con le lenzuola pulite e profumate, le pattine accanto al letto, il bicchiere d’acqua sul comodino, il rosario lì accanto. E se accende la luce vede la foto lì, accanto al bicchiere, le sopracciglia così volitive, e il saio marrone come la sua voce. I guanti sulle mani, la barba bianchissima. E la ama. E ora lei gli sta comprando il regalo di San Valentino, cambia la cornice alla sua foto, e mangeranno insieme il millefoglie della pasticceria sotto, che è speciale. Lei e Lui, la sua immagine nella cornice nuova da quattrocento euro. Padre, lo chiama, Padre!