Il 18 novembre esce la raccolta “IL LAVORO E I GIORNI”, Ediesse, con un mio racconto

Che bello!

IL LAVORO E I GIORNI
Venti racconti sui giovani,
la precarietà, la disoccupazione

a cura di Mario Desiati e Stefano Iucci
prefazione di Raffaele Manica
illustrazioni di Mario Ritarossi

Collana Arte e Lavoro, Pagine 160, Prezzo 14,00, Uscita 18 novembre 2008
Mario Desiati, scrittore, redattore di «Nuovi Argomenti»
Stefano Iucci, giornalista di «Rassegna Sindacale»
Raffaele Manica, professore di Letteratura italiana nell’Università Tor Vergata di Roma
Mario Ritarossi, pittore e storico dell’arte

Piero Sorrentino, Giancarlo D’Arcangelo Liviano, Chiara Valerio, Nicola Lagioia, Andrea Di Consoli, Monica Mazzitelli, Franz Krauspenhaar, Demetrio Paolin, Marco Missiroli, Elena Varvello, Giorgio Fontana, Barbara di Gregorio, Alessandro Leogrande, Tommaso Giagni, Angela Flori, Federica Manzon, Alberto Garlini, Carlo Carabba, Elisa Davoglio,  Gaia Manzini

IL LAVORO E I GIORNI
Venti racconti sui giovani,
la precarietà, la disoccupazione

a cura di Mario Desiati e Stefano Iucci
prefazione di Raffaele Manica
illustrazioni di Mario Ritarossi

Venti giovani talenti della nuova narrativa italiana, quella che dopo tanto tempo ha ricominciato a occuparsi di «realtà», parlano di lavoro: quello che c’è o ancora non arriva; quello che penetra nei gangli della vita quotidiana fino a sconvolgere – o a vivificare – progetti, speranze, sogni. È il lavoro liquido nella società liquida: difficilmente collocabile in spazi definiti, proprio per questo permea di sé tutti gli aspetti quotidiani della vita delle persone.

Lettere, soliloqui, racconti in senso stretto; riflessioni e dialoghi. Il «teatro» del lavoro mette in scena le proprie rappresentazioni – ora drammatiche, ora comiche, ora grottesche – scardinando le tradizionali distinzioni di genere. Segnali di fumo da una generazione che cerca di decifrare il senso del proprio destino in un presente che è somma di giorni proiettati come lance aguzze verso un futuro che sembra sempre un po’ «più in là».